Quando una battuta di caccia può diventare pericolosa e il cacciatore diventa la preda. E’ successo nei giorni scorsi ad un 40enne tifernate nell’aperta campagna altotiberina. L’uomo, dopo aver sparato ad un cinghiale, si sarebbe avvicinato a quella che sulle prime sembrava fosse la carcassa senza vita dell’animale, praticamente immobile. Nel recuperare la preda, però, il 40enne si è accorto che il cinghiale era ancora vivo. Nemmeno il tempo di realizzare che l’animale ha subito attaccato e azzannato il cacciatore ad un braccio. Dopo aver ricevuto anche alcuni morsi e aver rischiato quasi la vita, l’uomo è riuscito a liberarsi dalla furia dell’animale. Le sue urla hanno poi raggiunto gli altri colleghi di caccia, che immediatamente lo hanno soccorso frenando la copiosa uscita di sangue dalla ferita al braccio. Dopo la disavventura il 40enne è stato portato all’ospedale per suturare lo squarcio apertosi nell’arto superiore e per sottoporsi ad altri accertamenti.
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