La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, ha finalmente sancito l’intesa sulle linee guida in materia di igiene della carne di selvaggina selvatica, dunque cinghiali e altre specie che vengono cacciate.
“Nello specifico – afferma il presidente Comagri, Filippo Gallinella – si chiarisce quale debba essere l’origine e quale sia la destinazione: le disposizioni definiscono infatti i requisiti dei locali per la gestione e la lavorazione della selvaggina, oltre che le indicazioni igienico-sanitarie generali, che consentiranno la realizzazione di una filiera tutta italiana. Viene inoltre specificata – prosegue Gallinella – la gestione delle carcasse animali che abbiano subito un incidente poiché, in generale, queste non potranno essere immesse nel mercato”.
Per ciò che concerne le disposizioni della Regione Umbria, appare che le linee guida contengano indicazioni più vincolanti: attualmente un singolo cacciatore può cedere al consumatore finale un solo capo di cinghiale adulto l’anno, mentre nelle linee guida nazionali è prevista la possibilità di cessione di quattro cinghiali adulti.
“Per tale motivo – informa Gallinella – ho inviato una lettera alla Regione Umbria, affinché vengano recepiti i chiarimenti normativi, al fine di creare un’efficiente rete di commercializzazione e un marchio regionale”.