Cinghiale a febbraio, Atc, carni: Federcaccia boccia il nuovo piano anti Psa

Cinghiale a febbraio, Atc, carni: Federcaccia boccia il nuovo piano anti Psa

Redazione

Cinghiale a febbraio, Atc, carni: Federcaccia boccia il nuovo piano anti Psa

Ven, 05/07/2024 - 18:57

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Il presidente Desideri chiede alla Regione un incontro con tutte le associazioni venatorie prima che la riforma sia operativa

Aveva chiesto alla Regione un tavolo per confrontarsi con tutte le associazioni venatorie, prima che il nuovo piano anti Psa venisse varato dalla Regione. Ora che la Giunta ha approvato le modifiche, avuto il via libera dal commissario straordinario Caputo, la Federcaccia Umbra, con il presidente Nazzareno Desideri, boccia le modifiche introdotte.

A cominciare dalla proroga alla caccia al cinghiale fino al 28 febbraio, bollata come “una scelta che non ha nessun fondamento logico e scientifico e per questo impossibile da accettare”. La richiesta, avanzata anche da altre associazioni, è di anticipare la caccia al cinghiale, da svolgere su quattro mesi.

Desideri torna a scrivere alla Regione, che con l’assessore Morroni saluta invece con favore il risultato raggiunto, annunciando l’avvio della filiera delle carni di cinghiale. Progetto, questo, sul quale Federcaccia, pur dichiarandosi “fortemente favorevole”, ritiene è fondamentale prevedere che tutto il sistema si avvii con fluidità, con una catena che possa girare nei suoi ingranaggi senza il rischio di malfunzionamenti e blocchi.

Ma le criticità riguardano anche il ruolo degli Atc e le modalità di contenimento: “Siamo estremamente preoccupati – si legge ancora nella lettera indirizzata alla Regione – sull’applicazione di tutto quanto previsto dal piano, con particolare riferimento ai compiti assegnati agli A.T.C. che rischiano di paralizzare questi ENTI e alle responsabilità in capo ai cacciatori. Con il quadro normativo attuale abbiamo forti preoccupazioni sull’applicazione del piano, le attività di contenimento infatti sono attività estremamente delicate e non possiamo consentire che, sia i cacciatori che tutte le nostre Guardie Volontarie possano incorrere in rischi, anche di natura penale, per colpa della complessità delle attività da mettere in atto”.

Per questo Federcaccia torna a chiedere alla Regione la convocazione di un tavolo urgente di confronto con tutte le associazioni venatorie prima che vengano adottati tutti gli atti necessari all’attuazione del Piano anti Psa così come rivisto con l’ultima deliberazione di Giunta.





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