Città di Castello

Cinema Vittoria, la ferita aperta del centro storico | “Incontriamo proprietà”

Rimane ad oggi una delle ferite aperte più dolorose del centro storico di Città di Castello. Il Cinema Vittoria è tornato, per l’ennesima volta, al centro delle attenzioni del Consiglio comunale tifernate con un interpellanza di Vittorio Vincenti (Tiferno Insieme) che ha parlato sia di “ecomostro nel cuore della città” che di “fallimento totale dell’amministrazione”.

L’interpellanza di Vincenti

La situazione è in stallo totale, i lavori sono fermi da ben prima della pandemia e la concessione edilizia è ormai scaduta – esordisce il consigliere di opposizione – Ci sono problemi pratici. Qual è lo stato delle autorizzazioni per i lavori dell’ex cinema? Il Comune ha chiesto proroghe dei finanziamenti pubblici di sua competenza? Esistono polizze fidejussorie che possano garantire all’Ente tifernate che l’area – nel caso la società non sia in grado di completare i lavori o fallisca – possa essere ripristinata?”.

La situazione attuale dell’ex Cinema Vittoria

Il cantiere del Cinema Vittoria risulta abbandonato da circa 3 anni con i lavori che si protraggono ormai dal 2014. Il progetto faceva inizialmente parte del contratto Prato Mattonata (comprendente anche area ex Fat ed ex ospedale) ma i proprietari hanno in seguito voluto ritirarsi da quest’ultimo, “perché – fa sapere l’assessore all’Urbanistica Rossella Cestininon volevano avere vincoli”.

La destinazione d’uso – residenziale e commerciale – è stata mantenuta: erano previsti 12 appartamenti di lusso di diversa metratura e, nel progetto iniziale, anche un tunnel di collegamento a parcheggi auto interrati. Dato il proibitivo quanto complicato intervento, però, i proprietari – nell’ultima modifica al progetto – avevano deciso di rinunciare agli spazi del piano terra, adibiti a negozi, per farci dei garage.

I permessi non sono scaduti – ha precisato Cestini – perché, con la legge ‘Cura Italia’, per tutti i termini delle ultimazioni lavori compresi tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2021 scattano ulteriori 90 giorni. Per cui la concessione scade il 29 ottobre 2021. La proprietà ha anche garantito che, prima della scadenza di questa data, sistemerà la parte strutturale ovvero la copertura”.

Bacchetta “Quando passo davanti mi viene un groppo in gola”

Anche il sindaco Luciano Bacchetta ha espresso molte perplessità sul progetto, – “basti pensare alla totale assenza di parcheggi” – sottolineando come più volte abbia tentato di trovare soluzioni alternative tutte respinte dagli uffici competenti. L’idea del primo cittadino era infatti quella di trasformare quell’area in una piazza, ricevendo però un secco diniego dal dirigente dell’ufficio Urbanistica. “Non possiamo fare altro che andare avanti e sperare che i privati vadano in fondo. Ogni volta che ci passo davanti mi viene un groppo alla gola. Il progetto è stato approvato quando io non ero sindaco”.

E’ un progetto che non attrae chi vorrebbe abitare centro – ha aggiunto Bucci (Castello Cambia) – ed è un aspetto non indifferente. A inizio legislatura avevamo affrontato il problema nella logica di modifica del progetto e di un cronoprogramma di 2 anni che i proprietari si erano impegnati a realizzare. Che fine ha fatto? A questo punto copriamo il tetto e sta così altri 20 anni?

Due proposte

Da Tavernelli (Pd) – che ha parlato di “ferita che va curata e guarita all’interno del centro storico” – è arrivata la proposta di una perequazione verso l’esterno, “dato che ormai diventa complicato togliere un’autorizzazione in scadenza con proroga alle aziende impegnate in questa riqualificazione. Facciamo un incontro con la proprietà per discuterne prima di dar via a ulteriori e ingenti lavori. L’appetibilità della zona non è mai decollata anche per i prezzi enormi degli appartamenti. Se riuscissimo a venderli potrebbe arrivare ossigeno all’azienda”.

Pure Rigucci (Gruppo Misto) ha avanzato una proposta di tipo meramente estetico, consigliando di coprire “una tale bruttezza” con dei tendoni, magari pubblicitari o con immagini di Raffaello.

Perequazione soluzione condivisa “Serve incontro con proprietà”

E’ la classica situazione paradossale del ‘vorrei ma non posso’ – ha commentato Bacchetta, d’accordo con il consiglio di Tavernelli – La soluzione non è quella di creare nuovi appartamenti, nonostante il centro abbia bisogno di essere ripopolato. Ho stima e rispetto delle aziende che lavorano al progetto del Vittoria ma secondo me è un intervento con prospettive difficili. Io farei un ulteriore tentativo con una piazza che dia respiro a quell’area, operando con una perequazione (soluzione migliore per tutti) senza farci rimettere i proprietari. Altrimenti i lavori non andranno né avanti né indietro”.

“E’ uno di quei casi in cui occorrono scelte non politiche ma di buon senso, – ha concluso Vincenti – La concessione è stata rilasciata durante il suo mandato. Io sarei anche contento per la ripresa e il completamento lavori ottenendone beneficio ma ciò che mi preoccupa di più è il fatto che la proprietà sia una Srl. Se dovesse fallire poi con chi ce la prendiamo? Sarebbe una sconfitta per tutta la città! Sposo anch’io la proposta di Tavernelli sulla perequazione ma serve un incontro urgente con la proprietà per provare a sciogliere la matassa”.