di Carlo Ceraso
Stavolta al Comune di Scheggino, rimbalzato agli onori delle cronache per il fantasioso modo di censire le tombe del locale cimitero, l’hanno fatta davvero grossa. Come si ricorderà i solerti funzionari non si ritroverebbero più nè la mappa catastale della parte vecchia del cimitero e neanche buona parte delle concessioni funerarie. Per risolvere la questione (ma il fondato sospetto è anche quello di far un pò di cassa) i tecnici hanno cominciato ad annotare i nomi che compaiono suel lapidi più vecchie e quindi hanno provveduto a scrivere, sempre un pò a casaccio, ai parenti prossimi intimando loro di produrre entro 15 giorni (sigh) l’atto di concessione.
Procedimenti – come denunciò Tuttoggi.info – avviati in barba alla legge 241, anche se il Sindaco Carlo Valentini, raggiunto telefonicamente nel tardo pomeriggio, sostiene che la legge lui la conosce e così anche i suoi funzionari. Mente, sapendo di mentire. Forse una ripassatina alla cosidetta norma sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione non farebbe loro male.
E perchè non si dica che siam solo bastian contrari, ecco il link alla normativa, che tornerà quanto meno utile ai cittadini vessati in questi giorni dalle assurde lettere del Comune (in particolare gli artt. da 1 a 7 e da 21-septies al 21-nonies – clicca qui).
Nei confronti di chi non ha prodotto la concessione è già partita la seconda ondata di lettere: pagate 680 euro e riavrete la concessione per i prossimi 99 anni. Una tassa messa, così ad capocchiam, uguale sia che si tratti di una tomba a terra, sia di una cappella.
I funzionari del Comune però si son superati, e questa è la notizia-scandalo del giorno, quando hanno chiesto l’atto di concessione della tomba che contiene le spoglie del Tenente Enea Governatori, eroe di Scheggino e della Patria, morto il 19 ottobre 1916 sul Carso ad appena 25 anni.
Dicono gli anziani che fu lo stesso Podestà dell’epoca a recarsi nella provincia di Trieste per riportare a casa la salma di Enea Governatori e dargli degna sepoltura. Quale anno dopo i “Combattenti di Scheggino” vollero apporre una lapide commemorativa di quello sventurato giovane, “amante della famigli e degli studi, morto da eroe per la Patria”, come si legge ancora oggi. Anche questa tomba è finita nel mirino dei furbi funzionari.
Talmente furbi che neanche si son accorti di scrivere la richiesta di produrre il titolo di concessione (arisigh), nientepopodimenoche al consigliere comunale di opposizione Corrado Fagiani. Il quale, insieme al capogruppo Domenico Santini, da giorni aveva denunciato l’affaire ormai ribattezzato ‘cimiteropoli’.
Tanto da aver presentato proprio stamani una richiesta di Consiglio comunale straordinario, aperto alla cittadinanza, per affrontare la grave problematica che sta inchiodando decine di famiglie di Scheggino. Ma ormai qui non si parla d’altro che dello sfregio alla memoria del Tenente Governatori.
Fagiani, per la verità, è nato 50 anni dopo la morte di Governatori e quel poco che sa sull'illustre parente glielo hanno detto i genitori e uno zio.
Carlo Valentini al telefono è cortese ma irreremovibile: “Questa cosa è una fregnaccia, quella è la tomba di un eroe, una tomba sottoposta a vincolo della Sovrintendenza, pensi che la stiamo per restaurare”.
Tentiamo di dire che le cose stanno un tantino diversamente: “ma chi dice queste fregnacce? ” ci domanda.
“Non le dice nessuno, sindaco, le scrive il suo Comune”, ribattiamo. Proviamo a spiegare che la lettera c’è, che ha tanto di protocollo e data. Niente. Tentiamo un compromesso: “ipotizziamo che la lettera esista, è pronto a promettere che verrà annullata”. “Sì con effetto ieri! Ma son sicuro che non c’è alcun documento in tal senso” ci rifà l’energico primo cittadino.
Per evitargli una affannosa ricerca all’archivio comunale, tante volte si fossero persa anche la posta più recente, lo invitiamo a guardare la photogallery dove è riportato il documento n. 4025 del 21 ottobre scorso.
Valentini comunque precisa che l’operazione cimiteriale non è stata avviata per far cassa ma solo per “mettere ordine ad un delicato settore come quello delle concessioni cimiteriali…. anche perchè può succedere che il Comune non le ritrovi”.
Ecco, ciò che è concesso al Comune (perdersi gli atti pubblici?) non può altrettanto esser abbuonato al comune cittadino, costretto nella fattispecie a pagare 680 euro per sanare la questione.
Certo è che qualche sospetto sulla necessità di rimpinguare le magre casse comunali resta. In pochi mesi Valentini ha dato nell’ordine il via alla proposta per la vendita dell’area dell’Activo Park, la tassa sul caro estinto e, dallo scorso week end, la messa in funzione del nuovissimo autovelox posizionato all’ingresso della cittadina.
E pensare che neanche un anno fa era stato proprio lui a criticare duramente il collega di Ferentillo ‘reo’ di aver posizionato l’infernale macchinetta spennautomobolisti.
A tener banco, in attesa del confronto consigliare davanti alla cittadinanza, resta cimiteropoli, che potrebbe presto registrare un nuovo scossone. Molto presto.
(Ha collaborato Jacopo Brucalossi)
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CLAMOROSO, SCHEGGINO VARA SCUDO CIMITERIALE. SALVERA’ LE CASSE COMUNALI? (Foto, le missive)