di Carlo Ceraso
Chissà quale concetto ha dei sepolcri il sindaco di Scheggino, Carlo Valentini. Di certo per ‘sistemare’ l’archivio comunale – dal quale sembra sparita la mappa catastale cimiteriale e diversi atti concessori – non ci ha pensato due volte ad avallare procedimenti illegittimi (ad oggi non revocati) su cui grava, nel caso in cui il malcapitato cittadino non possa dimostrare la proprietà della tomba di famiglia, la geniale tassa di quasi 700 euro. Talmente solerti e attenti i suoi funzionari da aver scritto anche ai discendenti dell’eroe della I Grande Guerra, il Tenente Enea Governatori, le cui spoglie riposano in una tomba concessa proprio dal Comune. Sigh. Strano però che tanta attenzione a rimetter a posto l’archivio – ma l’opposizione avanza pesantemente il sospetto che si tratti di una nuova trovata per rimpinguare le casse comunali –, il primo cittadino non l’abbia nel rispettare le norme che regolamentano le aree cimiteriali. Basta infatti fare una capatina al cimitero di Scheggino per ritrovarsi a camminare su una distesa di tombe a terra ormai dimenticate, prive di ogni riferimento. Fa un certo effetto. Da queste parti ormai ci sono abituati, anche se molti si lamentano per questa situazione a dir poco incresciosa. Certo la colpa non può essere imputata tutta al Valentini, alla guida del Comune solo da 6 anni, ma è anche vero che nessuno dei suoi predecessori aveva mai ipotizzato una sorta di tassa sul caro-estinto. Ci sono croci dappertutto, anche di fronte alle porte di ingresso di alcune cappelle. Impossibile non camminarci sopra. In un caso se ne possono contare 4, interrate a pochi centimetri di distanza l’una dall’altra. Valentini dice che le leggi le conosce e rispetta. Se ha già dimostrato di non saper nulla di quelle sul procedimento amministrativo, oggi conferma di non sapere neanche dell’esistenza del Dpr 285/90 (lo linkiamo, tante volte in Comune decidano di dargli una occhiatina) che regolamenta le aree cimiteriali. Inutile dire, senza richiamare le discussioni fra il Foscolo e il Pindemonte, che c’era più rispetto nell’editto napoleonico di Saint Cloud di più di 2 secoli orsono. Impossibile al momento sapere se e come il sindaco Valentini vorrà risolvere la gravissima situazione. A breve comunque dovrà rispondere all’interrogazione del Gruppo “Impegno per il Futuro” (firmatari i consiglieri Domenico Santini, Alessia Fagiani, Corrado Fagiani, Antonio Amadio) che sulla problematica ha chiesto lumi. Non solo. La minoranza è tornata anche sulle bizzarre richieste di danaro da parte del Comune in merito alle concessioni cimiteriali, denunciando che mai ha avallato – come invcece sosteneva Valentini – la procedura poi avviata dagli uffici tecnici. Una situazione a dir poco imbarazzante per la Giunta e per il primo cittadino, chiamato dall’opposizione ad indire al più presto un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza per riferire e risolvere le questioni legate al cimitero. Ecco di seguito la nota inviata da Santini e Co. : “Da diversi giorni l’Amministrazione Comunale di Scheggino sta inviando delle lettere a tutti i cittadini per quanto riguarda le concessioni delle aree cimiteriali dei cimiteri ubicati all’interno del territorio comunale.Il Sindaco, nel Consiglio Comunale del 27 settembre scorso (delibera n°34) ci ha comunicato:“stanno arrivando delle comunicazione sui cimiteri ai cittadini; questo perché ci sono tante tombedi cui non c’è certezza sulle concessioni, e si chiede di collaborare dando le informazioni richieste.Non è altro che un riordino della situazione amministrativa cimiteriale”. A questa proposta, il nostro gruppo è stato d’accordo, il problema è che il primo cittadino ha omesso di dire che chi non avrebbe prodotto il titolo concessorio avrebbe dovuto pagare una tassa, per veder rinnovato il diritto di concessione dell’area per una durata di 99 anni. Ovviamente a tale cosa noi avremmo negato il nostro sostegno a tale iniziativa già in quel Consiglio Comunale. La cosa, ha suscitato un vespaio di polemiche tra i cittadini, in quanto diversi titoli concessori sono andati persi anche perché moltissime tombe ed edicole funerarie sono state realizzate decine di anni fa dagli avi degli attuali proprietari. Ad aggravare la cosa il Comune di Scheggino sembra abbia perso l’archivio dove erano registrate le date in cui erano state autorizzate le concessioni.Ora che succede? Che il Comune chiede a chi non produce tale titolo, il pagamento di una sommapari ad € 680,00 e 2 marche da bollo di € 14,62. Noi a tutto ciò non siamo d’accordo.Innanzitutto se il Comune non ritrova dai suoi archivi tali titoli non è detto che siano passati 99 anniper far ripagare agli eredi le concessioni, inoltre chiediamo da dove è scaturita la cifra di € 680,00senza far distinzione tra edicole, cappelle, tombe e depositi. Ma la cosa che ha fatto indignare molta gente ed a cui noi abbiamo preso una netta posizione è stata la richiesta del titolo concessorio della tomba dell’eroe di guerra Enea Governatori, ufficiale pluridecorato del regio esercito, morto sul Carso durante la prima guerra mondiale, richiesta inviata al nostro collega di gruppo, il Consigliere Comunale Corrado Fagiani (suo lontano discendente). Vogliamo ricordare che tale salma è stata traslata negli anni 30 dall’altopiano del Carso proprio dall’allora amministrazione (podestà) e che l’area dove riposa attualmente il milite presso il cimitero di Scheggino, è stata donata proprio dal Comune a riconoscenza delle virtù eroiche del Governatori. Speriamo quindi in un ravvedimento del Sindaco riguardo tale iniziativa nei confronti di questo “eroe”. A tal proposito lo scorso 3 novembre, il gruppo di minoranza ha richiesto un Consiglio Comunale Informale aperto agli interventi che possono essere fatti dai singoli cittadini, proprio per parlare e cercare di risolvere questo problema. A ciò è seguita un’interrogazione per capire cosa intende fare l’amministrazione comunale riguardo le inumazioni poste all’interno del civico cimitero, in quanto i corpi oltre a non avere un nome, sono stati seppelliti da diverse decine di anni; oltre a questo, cosa molto sgradevole, tale inumazioni sono poste a ridosso di altre cappelle funerarie e molto spesso vengono calpestate da coloro che fanno visita ai defunti del cimitero. Vogliamo ricordare che dal prossimo anno i cittadini di Scheggino si vedranno aumentare la TARSU del 15% ed il pagamento di questo nuovo “balzello-funebre” è solo un modo di prendere soldi dalle tasche dei contribuenti schegginesi, soldi, che secondo noi, serviranno per fare bottega e rimpinguare le esigue casse comunali del Comune di Scheggino, casse comunali che, come dimostra la storia della pavimentazione di Piazza del Mercato, questa amministrazione è capace solo di sperperare”.