Città di Castello

Cimitero monumentale, affreschi nel degrado | Fai chiede sopralluogo a Soprintendenza e Comune

Il Gruppo FAI Città di Castello esprime forte preoccupazione in merito allo stato di conservazione di alcuni affreschi all’interno del cimitero monumentale tifernate. A seguito della segnalazione effettuata da alcuni cittadini, allarmati per le condizioni di degrado di alcune parti dell’edificio, i volontari FAI si sono recati di persona in loco per verificare la situazione, constatando che sia all’interno della chiesa che in alcune cappelle all’esterno risultano essere presenti dei danni, causati probabilmente da agenti atmosferici. 

Il Gruppo FAI ha quindi inviato una lettera ufficiale alla Soprintendenza Belle arti e Paesaggio dell’Umbria chiedendo di poter effettuare un sopralluogo sul posto con i funzionari competenti di zona, sia per l’ambito storico-artistico che per quello architettonico. Richiesta avanzata anche all’Amministrazione comunale, proprietaria del bene, che ha già dato la propria disponibilità al sopralluogo, condividendo la necessità di analizzare le problematiche che interessano l’edificio e delineare insieme le possibili strategie di intervento.

Il cimitero monumentale è uno degli edifici più rappresentativi del neogotico in Italia centrale: progettato da Giuseppe Castellucci, vanta al suo interno decorazioni di mano di artisti come Alvaro Sarteanesi, Aldo Riguccini, Annibale Gatti e Galileo Chini. Aldilà dello straordinario valore storico-artistico – afferma il FAI nella richiesta inviata alla Soprintendenza – ci preme sottolineare quanto questo edificio sia parte integrante della memoria e dell’identità dei cittadini tifernati che sentono l’urgenza di un intervento che possa garantirne una buona conservazione e valorizzazione”.

Nella consapevolezza della scarsità di risorse da destinare ai restauri e alla conservazione del patrimonio storico-artistico nei bilanci dei Comuni e degli enti pubblici in generale, l’appello del Gruppo FAI Città di Castello è rivolto anche a privati cittadini e associazioni perché si possano al più presto trovare soluzioni adeguate per il restauro di un bene che appartiene all’identità dell’intera comunità.