Il comune di Spoleto acquisirà l’area del cimitero di San Sabino di cui si era indebitamente impossessato pagando un indennizzo ai legittimi proprietari. E’ quanto si evince da una delibera di giunta datata 18 aprile 2014 – si era ancora sotto l’amministrazione Benedetti – ma pubblicata solo ieri all’albo pretorio online dell’ente. A far deflagrare il problema era stata, come i più attenti ricorderanno, la sentenza choc del Consiglio di Stato sul ricorso dei proprietari dell’area. Il massimo organo della giustizia amministrativa aveva infatti disposto la restituzione dei beni al ricorrente, pur lasciando al comune una via di salvezza normata dall’articolo 42 bis del Testo Unico sugli espropri. L’amministrazione, in sostanza, avrebbe potuto effettuare una acquisizione postuma anche in assenza di un valido provvedimento di esproprio, corrispondendo però al proprietario dell’area una indennità pari al valore della stessa più il pagamento del danno non patrimoniale.
Impossibile de localizzare il cimitero – Una via d’uscita di cui il comune – che nel corso degli anni ha dato il via libera alla realizzazione di loculi, edicole e cappelle – non poteva non approfittare. “Considerando che i beni del contendersi sono da tempo stati trasformati, utilizzati e assegnati alla cittadinanza – si legge nella delibera di giunta – è impossibile pensare al ripristino dello stato originario dei luoghi per una loro restituzione, sia per l’ingente spesa che si dovrebbe sostenere, ma soprattutto perché si tratta di un luogo particolarmente delicato e praticamente indelocalizzabile”.
“Unica via” – L’area del cimitero verrà acquisita dal comune in via definitiva una volta redatti i necessari frazionamenti e corrisposti ai proprietari i relativi indennizzi. Nella deliberà non c’è alcun cenno alla cifra complessiva che l’amministrazione – a cui spetteranno anche tutte le spese tecniche e contrattuali necessarie per il perfezionamento della pratica – dovrà sborsare. Si evince però che circa 93.500 euro sarebbero già stati corrisposti o accantonati nei precedenti esercizi finanziari, mentre quello che resta dovrà necessariamente essere previsto nel bilancio di previsione 2014 in corso di approntamento (Nella seduta del 2 luglio la giunta ha ufficializzato il blocco immediato di tutti gli impegni di spesa). Raggiunto telefonicamente da Tuttoggi.info il sindaco Fabrizio Cardarelli ha confermato come l’unica strada percorribile sia quella di riscattare l’area pagando l’indennizzo, sulla cui cifra però non ci sono ancora previsioni attendibili.
Ricorsi a raffica – La battaglia legale tra i proprietari del terreno dove sorge il cimitero e il comune era iniziata già alla fine degli ’90, quando una delibera di consiglio comunale aveva approvato il progetto esecutivo per i lavori di ampliamento al cimitero di San Sabino. Delibera che il proprietario aveva impugnato al Tar pochi mesi più tardi innescando una serie di ricorsi, come quello formulato nel 2002 contro l’approvazione della variante al PRG. Il resto è storia recente: nel 2009 il proprietario del terreno promosse un nuovo ricorso in cui chiedeva il risarcimento di 314.109 euro per la mancanza del provvedimento di espropriazione, a cui è seguito quello del 2010 in cui si chiedeva la restituzione dell’area dopo il ripristino dello stato originario dei luoghi. Il primo venne respinto, mentre il secondo fu accolto solo in parte, portando la questione di fronte al Consiglio di Stato che si è pronunciato definitivamente nel febbraio di quest’anno.
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