All’indomani della scottanti rivelazioni fatte da Bacchetta dopo la sua rielezione, gli esponenti Pd Franco Ciliberti e Adolfo Orsini, citati dal sindaco come “oppositori della sua campagna elettorale”, non hanno certo fatto attendere le loro rispettive repliche.
Franco Ciliberti ha risposto a Bacchetta in una conferenza stampa indetta questa mattina nei locali dell’Hotel Umbria, accompagnato dall’ex consigliere comunale Luciano Tavernelli. L’ex onorevole ha esordito ricordando quando, nel 2011, fu lui stesso gestire la campagna elettorale del Pd “dopo la scottante sconfitta delle primarie, contribuendo in modo determinante alla vittoria dello stesso Bacchetta. Non è certo questo il ringraziamento…”.
Accanto ad una valutazione critica sul primo mandato di Bacchetta, e visto anche che il Pd ha un consenso forte, ho solo ritenuto legittimo, dentro il mio partito, individuare un altro possibile candidato, con un discorso programmatico e polemico ma fatto in modo limpido e trasparente. Tanto che lo stesso sindaco sapeva chi lo appoggiava e chi no…
Ciliberti è passato poi alla difesa di Domenico Caprini, che secondo Bacchetta era stato “usato da qualcuno che non ha avuto il coraggio di metterci la faccia”. “Considero sempre le persone un fine e mai un mezzo – ha detto Ciliberti – e difendo la dignità di Caprini, che secondo il sindaco appare come una marionetta manovrabile da burattinai. Domenico è una persona con una sua dignità e non certo una marionetta ed io non sono certo il burattinaio. Egli aveva diritto a candidarsi secondo le regole statutarie “.
Sottolineo le parole del nostro segretario Rossella Cestini che in questi giorni, in un suo comunicato, ha sottolineato l’esigenza di abbandonare le polemiche. Indirettamente questo era rivolto anche al sindaco, una sorta di invito a non dividere il partito, che nonostante un calo del 3% dei voti (di cui discuterò nella prossima assemblea), rimane un perno fondamentale della coalizione. Non spetta al rieletto scegliere la nostra classe dirigente. Nel Pd le varie culture e le diverse storie personali sono e devono rimanere una ricchezza e tutte devono avere ascolto e spazio
“Si è parlato di giochi sporchi e scelte occulte, – ha concluso Ciliberti – ma siccome siamo nell’anno della Misericordia a calunnia non risponderò con calunnia. Credo che per recuperare credibilità e attenzione, specialmente tra i giovani, non si può rispondere a delle idee con accuse personali. Lo stile nel far politica si vede nelle sconfitta come nella vittoria ma c’è o non c’è, non si compra né tanto meno si trova“.
Anche Luciano Tavernelli ha aggiunto che questo è “uno dei peggiori modi per iniziare, se questo è l’atteggiamento potremmo anche non cominciare. Occorre abbandonare le polemiche e avere rispetto per gli alleati. Martedì prossimo analizzeremo i voti del Pd; siamo contenti, inoltre, che i programmi del partito vengano riproposti dal sindaco, lo siamo un po’ meno se questi non saranno realizzati“. Su tutti l’ex consigliere ha citato l’ex ospedale e il camping della Montesca, “per il quale occorre un impegno immediato per la riapertura“.
Anche l’ex sindaco di Città di Castello Adolfo Orsini, tramite una nota, ha detto la sua esprimendo il suo netto dissenso nei confronti dello “sfogo” di Bacchetta: “La sua lunga intervista – ha dichiarato – è una evidente intromissione nelle vicende interne del Partito democratico, partito di cui non mi risulta che Bacchetta faccia parte. Capisco che Bacchetta non abbia gradito i dissensi che hanno coinvolto il suo nome durante il dibattito interno al Pd per scegliere il candidato a sindaco della coalizione ma deve farsene una ragione. Il dibattito è stato lungo e partecipato, trasparente e fatto alla luce del sole. La sua ricandidatura – sottolinea Orsini – non è stata accettata all’unanimità: a mettere in discussione la sua opportunità politica erano diversi esponenti del Pd oltre al sottoscritto”.
E’ singolare che a un partito come il Psi, che ha un gradimento elettorale intorno all’1,8% sia concesso il sindaco a scapito del Pd, che alle ultime Europee aveva raggiunto il 40%. E’ una singolarità difficile da spiegare al nostro elettorato tradizionale che intanto si logora o si disperde.Tradizionali roccaforti del Pd come Promano, Cornetto, S.Maiano, Cerbara, Badiali, Piosina, Titta, S.Secondo, Fabbrecce abbandonano il partito e non sono rappresentate in consiglio comunale. Insomma un Pd che lentamente perde consensi, autonomia e autorevolezza a livello regionale sostituito da un Psi che poco si impegna in altro salvo che nella lotta per la conquista del consenso e delle poltrone
“Capisco bene – aggiunge Orsini – che a Bacchetta non faccia piacere sentire questi argomenti ma non deve dimenticare che, oltre ad essere legittimi, essi sono usati in un dibattito interno ad un partito che non è il suo. Quindi non si capisce di quali sassolini parli”. Riguardo agli obiettivi del programma di Bacchetta Orsini conclude: “Il suo è solo un elenco di problemi cittadini che sono sul tappeto da anni e che si stanno aggravando, dalla E78 alla Ex Fcu, passando per l’ex ospedale e Piazza Burri”.