Ciclista travolto e ucciso a Milano, non fu incidente ma omicidio premeditato - Tuttoggi.info

Ciclista travolto e ucciso a Milano, non fu incidente ma omicidio premeditato

tecnical

Ciclista travolto e ucciso a Milano, non fu incidente ma omicidio premeditato

Ven, 23/08/2024 - 20:03

Condividi su:


(Adnkronos) - Non era un incidente, ma un omicidio premeditato quello di Fabio Ravasio, il ciclista di 52 anni che lo scorso 9 agosto è stato travolto e ucciso a Parabiago, nel Milanese, da un'auto che si è poi data alla fuga. E' quanto emerso dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Legnano che oggi hanno eseguito nei confronti di sei persone un decreto di fermo, emesso dalla procura di Busto Arsizio, per il reato di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione.  

Ravasio percorreva in sella a una Mountain Bike via Vela verso Casorezzo, quando attorno alle 19.50 del 9 agosto un'auto che proveniva dalla direzione opposta ha invaso la sua corsia di marcia e l'ha investito frontalmente, per poi fuggire. I testimoni - ricostruisce una nota diffusa dai carabinieri - avevano parlato di un'auto di colore nero, che sbattendo contro il guard rail aveva subito alcune ammaccature alla carrozzeria e danni al sistema di illuminazione e dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza stradale era emerso che la targa del veicolo era contraffatta. Attraverso una ricerca delle targhe associabili al mezzo, gli investigatori avevano poi scoperto che l'auto era intestata a una persona che conosceva la vittima.  

Così le indagini su quello che apparentemente sembrava un omicidio stradale hanno cambiato direzione, concentrandosi sul proprietario del mezzo e sulle persone a lui più legate. 

Convocati in procura, i sei da ieri sera hanno reso - fa sapere la nota - una "ampia confessione, illustrando le responsabilità proprie e altrui nell'ideazione, organizzazione ed esecuzione dell'omicidio" e fornito informazioni sull'auto che ha travolto il ciclista, ritrovata nascosta nell'autorimessa dell'abitazione di uno di loro. I sei fermati sono stati portati nel carcere di Busto Arsizio. 

 

(Adnkronos) – Non era un incidente, ma un omicidio premeditato quello di Fabio Ravasio, il ciclista di 52 anni che lo scorso 9 agosto è stato travolto e ucciso a Parabiago, nel Milanese, da un’auto che si è poi data alla fuga. E’ quanto emerso dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Legnano che oggi hanno eseguito nei confronti di sei persone un decreto di fermo, emesso dalla procura di Busto Arsizio, per il reato di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione.  

Ravasio percorreva in sella a una Mountain Bike via Vela verso Casorezzo, quando attorno alle 19.50 del 9 agosto un’auto che proveniva dalla direzione opposta ha invaso la sua corsia di marcia e l’ha investito frontalmente, per poi fuggire. I testimoni – ricostruisce una nota diffusa dai carabinieri – avevano parlato di un’auto di colore nero, che sbattendo contro il guard rail aveva subito alcune ammaccature alla carrozzeria e danni al sistema di illuminazione e dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza stradale era emerso che la targa del veicolo era contraffatta. Attraverso una ricerca delle targhe associabili al mezzo, gli investigatori avevano poi scoperto che l’auto era intestata a una persona che conosceva la vittima.  

Così le indagini su quello che apparentemente sembrava un omicidio stradale hanno cambiato direzione, concentrandosi sul proprietario del mezzo e sulle persone a lui più legate. 

Convocati in procura, i sei da ieri sera hanno reso – fa sapere la nota – una “ampia confessione, illustrando le responsabilità proprie e altrui nell’ideazione, organizzazione ed esecuzione dell’omicidio” e fornito informazioni sull’auto che ha travolto il ciclista, ritrovata nascosta nell’autorimessa dell’abitazione di uno di loro. I sei fermati sono stati portati nel carcere di Busto Arsizio. 

 

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!