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CICLISMO, DOMANI IL GRAN PREMIO “PRETOLA” SPEGNE LE SESSANTA CANDELINE

Domani la frazione perugina di Pretola vivrà un importante momento della sua storia, quando alle 12,50 nel centro del paese verrà abbassata per la sessantesima volta la bandierina del Gran Premio Pretola, gara ciclistica nazionale per Elite Under 23, organizzata dalla Sportiva Tevere. Sono 193 i corridori iscritti alla nazionale di Pretola, che da quest'anno fa parte della challenge Trofeo il Cappello d'Oro. Tra loro anche il campione europeo Under 23 Piotr Gawronski della MG Kvis Norda Pacific, oltre ad atleti che già hanno vinto o si sono messi in luce lo scorso week-end, che era il primo della stagione agonistica 2011.

Una volta partiti da Pretola, i corridori percorreranno quattro chilometri ad andatura turistica fino a Ferriera, dove sarà dato il via ufficiale. Dopo un falsopiano che porterà a Torgiano, i partecipanti scenderanno a Bastia Umbra lungo una strada che presenta alcune curve ampie e molto veloci. Raggiungeranno quindi Petrignano, Sant'Egidio, bivio Civitella d'Arna e Ponte Valleceppi, fino a tornare a Pretola. Da qui inizierà il tratto a circuito di circa dieci chilometri da ripetere otto volte: bivio via Eugubina, Ponte Felcino, bivio Bosco, Ponte Valleceppi e Pretola (il classico “Giro dei Ponti”). Alla fine degli otto giri i ciclisti inizieranno l'ultimo giro che fino al bivio Bosco ricalca quelli precedenti. A questo punto gli organizzatori hanno inserito una variazione nel percorso, così da evitare un tratto di strada molto trafficato. I corridori gireranno a sinistra per Bosco e poi ancora a sinistra, toccando Resina, Casa del Diavolo, Ponte Pattoli, Villa Pitignano (dove il 10 aprile si correrà il Trofeo Walter Sorbi, nazionale Juniores) e Ponte Felcino. Saliranno quindi per via Eugubina fino a raggiungere il bivio di via Eugubina e poi si tufferanno in una discesa abbastanza impegnativa che condurrà agli ultimi 500 metri di gara. In totale i corridori dovranno percorrere circa 145 chilometri.

«Essere giunti al traguardo dei sessanta anni – sottolinea il presidente della Sportiva Tevere – società organizzatrice – è un'emozione grandissima per chi come me è cresciuto con questa corsa, iniziata nel 1952, due anni prima che io nascessi. Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e tutto è cambiato, tutto ma non l'amore per il ciclismo che pervade il nostro paese. Una passione che ci è stata tramandata dai nostri nonni e dai nostri padri e che cerchiamo, anno dopo anno, di portare avanti nel tempo».