Cia dell’Umbria, mobilitazione generale sull’ Imu - Tuttoggi.info

Cia dell’Umbria, mobilitazione generale sull’ Imu

Redazione

Cia dell’Umbria, mobilitazione generale sull’ Imu

Gio, 08/03/2012 - 16:36

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Tanti gli agricoltori che mercoledì sera hanno partecipato a Collestrada, presso il ristorante “Il Postiglione”, al primo degli incontri della Cia dell’ Umbria organizzati su tutto il territorio regionale per discutere delle disposizioni del Governo Monti che rischiano di mettere definitivamente in ginocchio il mondo agricolo già alle prese da anni con una grave situazione di crisi. Nel suo intervento il direttore generale della Cia dell’ Umbria, Catia Mariani, ha illustrato le motivazioni che hanno indotto l’ Organizzazione agricola alla mobilitazione. In particolare – ha affermato Catia Mariani – l’ introduzione “ingiusta e vessatoria” dell’ Imu anche per stalle, fienili, cantine, frantoi, rimesse e annessi agricoli, “immobili che rappresentano beni strumentali indispensabili per il lavoro degli imprenditori agricoli”. La situazione è ancora più preoccupante – ha proseguito il direttore – perché spesso questi beni in alcune realtà aziendali non sono più utilizzati, pensiamo alle stalle e ai fienili così come ai tanti casolari dismessi e/o inagibili. Ma non è solo l’Imu a preoccuparci – ha proseguito Catia Mariani – le inique scelte fiscali del Governo si vanno a sommare al forte aumento dei costi energetici, caro-gasolio, a quelli del lavoro e contributivi, all'aumento dell'IVA e alle perduranti difficoltà di mercato delle principali produzioni agricole, creando una condizione pressoché insostenibile per la maggior parte delle aziende”. Un peso opprimente – secondo la Cia – che rischia di mettere fuori mercato tante aziende agricole delle aree rurali che vivono una fase di grande affanno e difficoltà.
“L’agricoltura – ha tenuto a precisare Catia Mariani – è pronta a fare la sua parte in questa difficile congiuntura economica e sociale ma occorre, però, dare anche un segnale di respiro e di incoraggiamento ad un settore già provato dalla crisi, da un futuro della Pac ancora incerto e dalle pesanti riforme introdotte”.
Su questi problemi è già intervenuto ripetutamente nei giorni scorsi il presidente nazionale della Cia, Giuseppe Politi, inviando precise richieste al presidente del Consiglio Mario Monti, ai membri delle Commissioni agricoltura di Camera e Senato, ai leader dei partiti politici e al presidente nazionale dell’Anci, manifestando grande preoccupazione su tutti i provvedimenti che peseranno in maniera opprimente sul futuro dei nostri imprenditori agricoli. Anche il presidente regionale della Cia, Domenico Brugnoni, aveva scritto al sindaco di Perugia e presidente dell’ Anci regionale, Wladimiro Boccali, per chiedere il suo autorevole intervento affinchè i Comuni umbri sostengano in questo momento la causa degli agricoltori e si avvalgano della facoltà, prevista dalle disposizioni del governo, di ridurre sensibilmente, nelle previsioni di bilancio, l’ aliquota per i terreni agricoli e di dimezzare quella per i fabbricati rurali in modo da diminuire, per quanto possibile, il peso dell’ Imu sulle imprese. Brugnoni ha dichiarato, tuttavia che “la vera battaglia si gioca a livello governativo; non possiamo accettare che passi la tassazione dei beni strumentali perché, in questo caso, sul settore si abbatterà una vera e propria mannaia. Secondo i nostri calcoli, per di più, le imprese umbre in gran parte zootecniche, vitivinicole, olivicole, agrituristiche, e quindi in possesso di molti beni strumentali indispensabili per svolgere tali attività, saranno tra quelle che pagheranno il costo più pesante. Si tratterebbe – ha denunciato Brugnoni – di un vero e proprio ‘salasso’. Una spesa insostenibile per un’agricoltura che già vive una crisi complessa. Il provvedimento, se applicato senza i necessari correttivi, metterebbe a rischio, anche in Umbria, la sopravvivenza stessa di molte realtà imprenditoriali che nei prossimi anni potrebbero essere costrette a chiudere i battenti con un danno non solo produttivo ma anche economico, sociale, ambientale e paesaggistico per molte aree interne della nostra regione.”
“Per questa ragione – ha rimarcato Brugnoni – siamo pronti a dare seguito alla decisione assunta dalla Giunta nazionale della Cia sulla mobilitazione generale del mondo agricolo. Davanti al silenzio delle istituzioni sulla vicenda dell’Imu la nostra Confederazione – ha concluso il presidente regionale della Cia – svilupperà tutte le iniziative sindacali possibili per richiamare l’attenzione del mondo politico e della società nel suo complesso sui pericoli che corre il settore primario e, con esso, la tenuta di gran parte del territorio rurale regionale e nazionale. ”
La serie di incontri territoriali indetti dalla Cia dell’ Umbria culminerà a fine mese con un’ assemblea generale di sensibilizzazione dell’ opinione pubblica sulle ripercussioni per l’ agricoltura delle scelte fiscali del Governo Monti, che si terrà a Bastia il 30 marzo, giornata inaugurale di Agriumbria 2012.

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