I poliziotti si sono appostati nella zona di Montebello dove erano stati segnalati incontri sospetti | Sequestrati soldi e cocaina
Due spacciatori arrestati dalla polizia grazie alle segnalazioni dei residenti. Ai due uomini, di 33 e 32 anni ed entrambi già gravati da precedenti specifici, la Squadra Mobile è arrivata infatti grazie alle segnalazioni di alcuni residenti, che da giorni avevano notato i loro movimenti sospetti. In particolare, ultimamente più di un cittadino li aveva osservati effettuare incontri fugaci con altre persone, il che consentiva di ipotizzare traffici illeciti.
Per questo, gli agenti della Squadra mobile si sono piazzati nella zona segnalata, nella speranza di individuare i due sospettati, dei quali peraltro gli era stata fornita adeguata descrizione. L’attesa non è stata lunga, né vana; infatti, dopo qualche ora di appostamento, i poliziotti hanno notato il transito dei “loro uomini” a bordo di una Fiat Punto; uno dei due, è improvvisamente sceso dal veicolo ed ha iniziato ad armeggiare nei pressi di alcuni arbusti, come se dovesse prendere o lasciare qualcosa.
Pochi minuti dopo, i poliziotti hanno osservato in tempo reale un incontro tra i due albanesi ed un terzo uomo, al quale era stato consegnato un piccolo oggetto. Tanto è bastato agli agenti per decidere di intervenire, bloccando sia i due sospettati che il terzo uomo; quest’ultimo è stato trovato in possesso di una dose di cocaina appena acquistata, mentre i cittadini albanesi erano in possesso di denaro contante.
A quel punto, gli uomini della Squadra mobile sono andati a verificare cosa vi fosse tra gli arbusti, rinvenendo così un involucro contenente altre quattro dosi di cocaina. Complessivamente, sono stati sequestrati cinque grammi di tale sostanza stupefacente.
I poliziotti hanno proceduto al sequestro del denaro trovato nella disponibilità dei due albanesi, i quali erano in possesso della somma di 865 euro, ragionevolmente costituente frutto della loro attività di spaccio.
I due sono stati arrestati e, su disposizione della locale Procura della Repubblica, e portati al carcere di Perugia-Capanne.