E' successo domenica mattina allo stadio di San Secondo, danneggiata anche l'auto del direttore di gara | Scattata la querela contro i responsabili e presunti tali
Che in Italia la categoria del “genitore-tifoso” fosse tra le più esagitate e spesso fuori controllo lo si sapeva già. Ma quello che è accaduto domenica mattina (14 maggio), allo stadio “Mancini” di San Secondo (Città di Castello), ha veramente passato il limite.
Tutto è cominciato dopo soli tre minuti dall’inizio della partita di calcio Trestina-Angelana – campionato Allievi under 17 – quando un’espulsione del portiere ospite (ineccepibile da regolamento e peraltro nemmeno contestata dai giovani calciatori) avrebbe scatenato le ire di alcuni presenti sulle tribune, partiti subito con pesanti minacce nei confronti del direttore di gara.
Agli insulti, durati per tutti i 90 minuti, è poi seguito anche di peggio: alla fine del match, infatti, mentre stava per raggiungere gli spogliatoi, l’arbitro è stato bersaglio di un folle lancio di sputi e sassi, alcuni dei quali andati pure a segno (fortunatamente senza gravi conseguenze).
E’ poi emerso che gli stessi “scalmanati”, proseguendo con le minacce, avrebbero anche tentato di colpirlo con alcuni ombrelli, impedendo al malcapitato di raggiungere l’auto, risultata peraltro danneggiata in più parti come accertato dalle forze dell’ordine. La situazione, scaldatasi oltremodo, ha infatti reso necessario l’intervento della Polizia, chiamata dai presenti, che ha poi riportato l’ordine con l’aiuto di alcuni genitori della squadra locale.
Inevitabile è scattata anche la querela nei confronti dei responsabili e di coloro che verranno comunque individuati all’esito delle indagini, con la persona offesa rappresentata dall’avvocato Michele Bianchi di Città di Castello. In attesa delle decisioni del giudice sportivo, queste persone potrebbero rischiare anche il Daspo.