di Comitato Cittadino “Valli della Somma”
La chiusura dell’Ufficio postale a Strettura non è stata dimenticata da tutti i residenti. Oggi Si continua a vivere nelle incertezze e nello stato di abbandono totale. Il Comitato Cittadino “Valli della Somma” non molla. Abbandonata l’idea di presentare nei tempi e nei termini prescritti ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo regionale) – per mancanza di fondi economici, la scorsa settimana il coordinatore del Comitato Rosario Murro ha consegnato presso l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) di Roma il Modello “P” per denunciare la violazione delle norme del settore da parte dei fornitori di servizi postali.
Nella richiesta, consegnata alla Direzione Servizi Postali, il Comitato richiede di riapertura dello sportello postale a Strettura, e nella nota esplicativa allegata sostiene che:La chiusura del suddetto ufficio postale viola il diritto garantito ad ogni cittadino italiano di comunicare liberamente senza alcuna limitazione (art. 15 Costituzione). In particolare la chiusura dell’ufficio postale viola l’art. 3, commi 1,3,10,12 del Decreto Legislativo n.261 del 199, in quanto:
a) non viene assicurata adeguatamente la fornitura del c.d. Servizio Universale Postale;
b) Non viene offerto un servizio tale da garantire il rispetto delle esigenze essenziali del/della denunciate e degli altri cittadini residenti nella medesima frazione;
c) Non viene assicurato un trattamento identico a tutti i cittadini residenti nella medesima frazione e del Comprensorio “Valli della Somma”;
d) Il piano di riordino degli Uffici Postali predisposto da Poste Italiane , all’interno del quale è stato inserito anche l’Ufficio Postale di Strettura , non prende in assoluta considerazione il mutato contesto economico e sociale , non tiene conto delle esigenze dell’utenza interessata;
e) Poste Italiane ha motivato la chiusura dell’ufficio postale sul presupposto che lo stesso è diseconomico , giustificazione legittima , quanto il Servizio Universale Postale è finanziato attraverso fondo di compensazione di cui all’art. 10 del medesimo Decreto Legislativo.