Restano in apprensione i lavoratori della sede Althea di Foligno: dal primo luglio l’azienda ha infatti incorporato la Ebm, ditta folignate che opera sempre nel campo elettromedicale. A questo punto la Althea prevede di chiudere i cancelli del distaccamento sulle rive del Topino.
Se le cose non si dovessere sbloccare, resterebbero beffati una sessantina di operatori, anche perchè stando a quanto filtrato sino ad ora, potrebbero essere delocalizzati tra Milano e Roma.
Una sciagura per il fronte occupazione del territorio tanto che le stesse sigle sindacali parlano di una sorta di ‘licenziamento indotto’. Le istituzioni, anche a seguito di pressioni e sollecitazioni si sono mosse: dal Comune di Foligno alla Regione dell’Umbria ma a quanto pare senza cavare il ragno dal buco.
Le trattative tra l’azienda Althea ed i sindacati, di fatto, non si sono mai interrotte, c’è stato un incontro a Roma, c’è stato il vertice tra l’assessore regionale Fabio Paparelli ed il sindaco Nando Mismetti, ma le nuvole restano nere all’orizzonte, purtroppo. Una vicenda che sta logorando i lavoratori e le loro famiglie.
La Althea starebbe valutando azioni di sostegno per chi accetterà i trasferimenti e chi invece potrà restare senza occupazione con la chiusura della Ebm de La Paciana di Foligno.
La strategia, che molti considerano anche l’ultima strada a questo punto percorribile, sarebbe quella di poter mantenere in vita l’ormai ex Ebm folignate magari con altri profili.