Confcom Spoleto boccia senza rinvio la decisione della Giunta di chiudere il centro storico dalle 7 del mattino alle 16 del pomeriggio nei giorni feriali. Una decisione, assunta in via sperimentale, per mantenere gli impegni connessi ai circa 65 milioni di euro ricevuti negli anni per il progetto “Città senza auto”, ovvero la realizzazione delle 3 scale mobili ormai entrate a pieno regime. “E’ una decisione inaccettabile – scrive in una nota il presidente Confcommercio Andrea Tattini – presa in modo unilaterale, senza alcun tipo di confronto, almeno con noi, e che non tiene conto né della situazione né delle conseguenze che produrrà. Siamo nel momento più difficile dell’anno, sia perché le imprese da novembre ad oggi hanno dovuto affrontare un vero e proprio tour de force di pagamenti di tasse e tariffe, sia perché per la nostra città è un periodo morto da un punto di vista turistico. Questi due elementi bastano e avanzano a mettere alle corde un tessuto economico già allo stremo. Aggiungere la chiusura del centro praticamente per tutta la giornata lavorativa significa dare il colpo di grazia alle imprese. Molte sono sempre più intenzionate a lasciare il centro storico, proprio perché si impedisce loro di lavorare. Rischiamo una totale desertificazione: ma un centro storico desertificato, senza attività commerciali e artigiane è un centro storico morto, non appetibile dal turismo, disincentivante per la residenzialità e senza dubbio, a maggior rischio criminalità. Per questo riteniamo del tutto assurda la decisione del Comune, a cui chiediamo di fare subito marcia indietro per non aggravare ulteriormente una situazione già da allarme rosso”. Tattini sottolinea anche i disagi che derivano dal provvedimento di chiusura alle sede centrali dei due istituti di credito umbri: “in questi tempi gli imprenditori hanno un rapporto così problematico con il credito che in banca sono costretti, per varie ragioni, ad andarci anche due volte al giorno. Se ora devono farlo anche a piedi, creiamo ulteriore disagio e perdite di tempo, a “cittadini lavoratori”, che hanno già enormi preoccupazioni. Non è con la politica delle ‘barriere’ e dei ‘limiti’ – conclude Tattini – che aiutiamo la ripresa delle nostre aziende e del nostro territorio”.
Fin qui la nota. Nessuna controproposta, al momento, viene però avanzata dalla Confcommercio. Dal Comune fanno sapere che è stata individuata la fascia oraria meno problematica per chi lavora di giorno e può così raggiungere i negozi di pomeriggio, che il provvedimento è appunto temporaneo e che la Giunta sta lavorando ad una serie di iniziative commerciali, turistiche e culturali per tornare a far rivivere il centro storico.
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