Una decisione che arriva da palazzo dei Priori e che ha mandato genitori ed insegnanti nel caos. In una nota, il comitato dei genitori spiega come, alla notizia della chiusura dell’asilo nido La Magnolia nella periferia di Perugia “Non ci stiamo, abbiamo deciso di fare fronte comune con la cittadinanza“. Una scelta, dicevamo, deliberata dalla giunta il 24 febbraio, ma comunicata alle famiglie un mese dopo, il 23 marzo.
“Il vero problema che si cerca di nascondere – dicono dal comitato dei genitori– è che non ci sono soldi da investire nelle strutture già esistenti, e soprattutto non c’è interesse da parte dell’amministrazione di aiutare le famiglie, come invece palesato nelle varie campagne elettorali».
La decisione di interrompere il servizio a Collestrada dell’asilo “La Magnolia” da parte del’Amministrazione arriva come un fulmine a ciel sereno. “Troviamo inaccettabile – spiegano i consiglieri del Pd Mencaroni e Bori – che l’Amministrazione abbia deciso di chiudere questo asilo adducendo come motivazione che le spese da sostenere sono al momento incompatibili con il servizio reso dalla struttura senza aver avviato un confronto con genitori ed insegnanti per individuare soluzioni alternative. Inoltre sempre l’Amministrazione comunale, non più tardi del novembre scorso, a precisa interrogazione aveva risposto che nessun edificio è in condizioni così critiche da precluderne l’utilizzo. Vorremmo capire pertanto il perché di questo cambio di rotta”.
Una sospensione per un anno del servizio di asilo nido La Magnolia deliberato dalla giunta il 24 febbraio 2016 perché la struttura “deve essere oggetto di rilevanti interventi di ristrutturazione per ottenere almeno il certificato di prevenzione incendi”. Interventi che, continua la delibera, proprio perché estremamente onerosi non possono essere messi in cantiere per l’estate prossima “tenuto conto degli altri incombenti e della programmazione degli uffici”. A causa, inoltre, della progressiva diminuzione dell’utenza dell’asilo nido, le spese da sostenere non sono al momento sostenibili. Si invitano quindi i genitori e le famiglie della zona a rivolgersi alle altre due strutture comunali della zona (con una capienza di 92 posi) oltre alle varie strutture private.
Ma i consiglieri Pd fanno riferimento ad una “lettera protocollata” della dirigente Panichi che trasmetteva al vice sindaco Barelli, nel novembre del 2015, che “per quanto attiene lo stato attuale degli edifici scolastici, si precisa che nessun edificio è in condizioni così critiche da precluderne l’utilizzo”. Inoltre, fa notare l’opposizione, “nei moduli per la riconferma delle iscrizioni agli asili nido la struttura era regolarmente indicata tra le varie offerte, mentre nella modulistica per le nuove iscrizioni risulta assente”. Una decisione che sorprende genitori ed insegnanti e che fanno nascere una serie di interrogativi sulle spese da sostenere per la riattivazione del servizio di asilo nido. I consiglieri Pd chiedono, inoltre, all’Amministrazione comunale ha valutato l’utilizzo di altre strutture di proprietà comunale presenti nel territorio di Collestrada in alternativa.