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Chiuso inceneritore a Terni, M5S “Rivogliamo il nostro futuro”

E’ stato grazie alle segnalazioni dei cittadini raccolte dal Movimento 5 stelle che si è arrivati all’ordinanza del sindaco Leopoldo Di Girolamo che ha sospeso le attività dell’inceneritore Terni Biomassa. I retroscena della decisione del primo cittadino li hanno spiegato i rappresentanti locali del Movimento 5 stelle durante una conferenza stampa questo pomeriggio. Seduti al tavolo nella sede di via Bligny c’erano il capogruppo del M5S in Senato Stefano Lucidi, l’assessore regionale Andrea Liberati ed i consiglieri comunali Thomas De Luca, Valentina Pococacio e Federico Pasculli.

A ripercorrere la vicenda è stato il consigliere Thomas De Luca: “Il 3 novembre 2015 alcuni cittadini hanno iniziato a pubblicare sui social network le foto di una densa nube nera che fuoriusciva dall’inceneritore Terni Biomassa. Le immagini sono arrivate anche a noi e abbiamo deciso di segnalare il fatto ad Arpa, Forestale ed Usl 2. In tutto questo abbiamo avuto una problematica con l’Arpa perché il loro numero di telefono non era funzionante per un problema tecnico, così ci siamo rivolti direttamente a Perugia. Abbiamo inviato un dossier ed alle 16,30 i tecnici dell’Arpa hanno fatto un sopralluogo all’impianto e hanno acquisito la documentazione ed effettuato i monitoraggi. Come Movimento 5 stelle – ha proseguito De Luca – abbiamo chiesto il verbale dell’ispezione, che però ci è arrivato soltanto dopo un sollecito. Intanto ci viene spiegato che il fumo era dovuto ad un blackout ma che non si escludevano ipotesi di reato. Da quello che abbiamo appurato l’Arpa e il Noe proseguono le indagini fino ad aprile, quando poi la documentazione viene inviata al Comune di Terni, a cui hanno fatto seguito delle sanzioni per delle violazioni”.

Nel frattempo il 3 maggio è partita una diffida della Regione, mentre nel frattempo erano stati riscontrati dei superamenti anomali, addirittura di 4 volte il limite di diossina e dei furani, come emerge anche dall’ordinanza del sindaco. Proprio quest’ultimo il 17 maggio ha ricevuto tutta la documentazione, passando poi la palla all’Asl. Fino alla decisione di Di Girolamo.

Non è più prorogabile l’intervento dell’autorità giudiziaria – dice De Luca – non è più immaginabile di rilasciare autorizzazioni all’interno della prossima conferenza dei servizi, vanno revocate le attuali autorizzazioni”. Il Movimento 5 stelle annuncia che ora chiederà chiarimenti anche sull’altro inceneritore, quello di Acea, “che ha volumi ben superiori, 140mila tonnellate, contro i 30mila del Terni Biomassa”.

Siamo arrivati al capolinea – le parole del senatore Stefano Lucidi dobbiamo fermarci e ripensare il futuro della città. Nell’ordinanza del sindaco si leggono cose che vanno chiarite. Adesso basta, fortunatamente esiste una nuova legge sui reati ambientali e bisogna verificare che danni sono stati fatti fino a questo momento, da un punto di vista finanziario e di salute. La città sta soffrendo da troppo tempo”.

Liberati ha anche rivelato l’esistenza di una seconda diffida, oltre a quella del 3 maggio, inviata ieri. Nel mirino è finita anche l’Arpa ed in particolare un dirigente, che dovrebbe andare a ricoprire anche la carica di istruttore degli impianti delle aziende: “Non ci accontentiamo di questa ordinanza, vista che la Usl parla di misura temporanea, cioè fino a quando non saranno ristabilite le condizioni necessarie per riprendere l’attività di incenerimento. Confiadiamo che il prossimo 6 giugno non ci sia un’autorizzazione integrata per questa azienda. voglio fare una riflessione: la governance di Arpa non è soddisfacente, non riusciamo più ad avere alcuni dati dell’ente e stiamo facendo passi indietro”.