Sempre più sportelli bancari chiudono in Umbria e la presidente della Regione Donatella Tesei chiede una relazione ad Abi (l’associazione bancaria italiana).
In tutto il territorio regionale proseguono infatti le proteste di amministratori locali e cittadini, supportate dall’Anci. Le varie banche presenti sul territorio stanno chiudendo le proprie filiali, spesso gli unici sportelli bancari presenti nel territorio comunale. Le situazioni più pesanti sono quelli di Banco Desio (ex Banca popolare di Spoleto), Intesa Sanpaolo e Cassa di risparmio di Orvieto, che hanno ridotto considerevolmente i propri presidi sul territorio umbro e continuano a farlo. Come ad esempio a Castel Ritaldi, dove l’amministrazione comunale si era mossa – purtroppo inutilmente – con presidi e raccolte di firme.
L’ultima presa di posizione quella di mercoledì mattina del sindaco di Montecchio e presidente di Anci Piccoli Comuni Federico Gori: “Queste battaglie non si possano lasciare esclusivamente nelle mani dei sindaci. A questo punto occorre l’interessamento della politica tutta, regionale e nazionale, perché questi problemi che riguardano le nostre comunità sono di interesse generale e ne vanno della dignità delle comunità stesse”.
In contemporanea, però, la governatrice Tesei (che in questi mesi ha monitorato la situazione, senza però poter incidere) stava incontrando proprio i vertici di Abi Umbria per affrontare la problematica.
La presidente ha incontrato il presidente dell’associazione bancaria umbra Luca Bonne ed il segretario Paolo Francesco Fiordiponti. Chiedendo loro “una dettagliata relazione in merito alla presenza sul territorio umbro dei presidi bancari e i piani sulle future misure da mettere in campo”.
L’incontro, che la Regione definisce costruttivo, era stato convocato proprio dalla presidente Tesei per conoscere in maniera specifica la situazione territoriale a seguito dell’efficientamento della rete bancaria che rischia di veder alcune aree sguarnite dei presidi territoriali. In tal senso sono state chieste misure alternative di cui gli istituti bancari potrebbero farsi carico.
La Tesei, infatti, si è detta contraria all’ipotesi di impoverimento dei servizi territoriali, pur comprendendo che le dinamiche del sistema bancario, accanto all’accelerazione del processo di digitalizzazione dei servizi registrato negli ultimi tempi, possano comportare una rarefazione delle filiali fisiche- Ciò, però, è stato sottolineato, “deve necessariamente essere affiancato sia da misure idonee a garantire forme di servizi offerti sul territorio, sia da un accompagnamento all’utilizzo dei nuovi sistemi bancari della clientela, soprattutto quella più anziana”.
Per tale motivo, come detto, è stata richiesta ai rappresentanti di Abi una analisi puntuale divisa per aree sia della situazione attuale che dei progetti futuri.