I frati Cappuccini lasciano Spoleto. L’Ordine religioso, infatti, chiude lo storico convento alle porte della città. Fondato nel 1570 in località Colleattivoli, il convento dei Cappuccini è stato oggetto di varie vicissitudini nel corso dei secoli ma da sempre è uno dei luoghi di culto più simbolici di Spoleto. Ora però arriva l’addio improvviso da parte dei frati minori Cappuccini, che mercoledì mattina alle 7.30 – nella festività di San Francesco – celebreranno l’ultima messa. E che lasceranno anche l’importante servizio svolto all’interno dell’ospedale San Matteo degli Infermi.
Dopo il tamtam nella giornata di domenica – dopo la messa festiva – alla notizia della chiusura del convento e le polemiche, l’Archidiocesi di Spoleto – Norcia ha voluto spiegare di non essere stata messa a conoscenza della chiusura a partire dal 4 ottobre, dopo che qualche mese fa era stata paventata dall’Ordine la decisione di lasciare la città. Mentre i frati lunedì mattina annunciano che la chiesa rimarrà aperta per la preghiera grazie ad un laico.
“In data 24 aprile 2023 – spiega la Curia arcivescole – il Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, padre Simone Calvarese, ha comunicato all’Arcivescovo Renato Boccardo la decisione assunta dal Capitolo della Provincia Serafica dell’Immacolata Concezione di chiudere il Convento di Spoleto e di conseguenza lasciare la Cappellania dell’Ospedale di Spoleto. Dopo un incontro interlocutorio in data 16 maggio 2023 con il Vicario provinciale padre Carlo Maria Chistolini, l’Archidiocesi non ha più ricevuto alcuna notizia in merito. Oggi, 1° ottobre 2023, si apprende, non senza sorpresa e disappunto, che sarebbe stata celebrata l’ultima Messa domenicale e che un’ultima ulteriore Messa verrà celebrata alle 7.30 del 4 ottobre”.
Insomma, anche l’Archidiocesi, e non solo i fedeli, sembra essere amareggiata per questa chiusura che priverà i fedeli spoletini di un importante luogo di culto, legato ai ricordi di tanti. Sempre che i frati Cappuccini non tornino sui loro passi, cosa che sembra al momento improbabile. La città di Spoleto perde così la presenza di un altro Ordine di frati (addii che in passato hanno fatto discutere e di cui la Diocesi, come è noto, è incolpevole); nel territorio comunale rimarrano ora soltanto i frati Agostiniani Scalzi (Oad), nel convento di Santa Rita di via XVII Settembre, e i frati minori (Ofm) nel convento di San Francesco a Monteluco.
Intanto nella mattina di lunedì si registra la nota del Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini sul Convento di Spoleto.
“Cari fratelli e sorelle, – scrive il padre provinciale, fra Simone Calvarese – è giunta notizia, presso la Curia provinciale della Provincia Serafica Immacolata Concezione dei Frati Minori Cappuccini in L’Aquila, che da qualche mese a questa parte sono state diffuse informazioni non veritiere circa la chiusura del convento di Spoleto. Con grande dispiacere ho dovuto apprendere che la scelta, operata da me e dal mio Consiglio, di non ricostituire la fraternità stabile presso il convento, sta dando adito a numerose polemiche nei riguardi dell’Arcivescovo, S.E. Mons. Renato Boccardo, il quale non ha responsabilità alcuna in merito. Infatti, lo scorso mese di aprile ho comunicato all’Arcivescovo la decisione di lasciare il convento e, di conseguenza, la cappellania ospedaliera, in forza del mio mandato quale Ministro provinciale dell’Ordine. Purtroppo, la carenza di vocazioni alla vita religiosa e il conseguente aumento di frati anziani e malati, ci hanno condotto ad operare scelte drastiche: in Abruzzo è stato chiuso il convento di Vasto Marina, nel Lazio quello di Alatri e in Umbria quello di Spoleto”.
“Cercando di voler rispondere alla voce del popolo, che tanto è affezionato al convento di Spoleto, – fa sapere fra Simone – insieme al mio Consiglio abbiamo deciso di lasciare presso il suddetto luogo la presenza di un fratello laico, quindi non sacerdote, che avrà il compito di custodire e rendere accessibile la chiesa (dalle ore 7.00 alle ore 19.00). Comprendo, carissimi, il dolore che attanaglia il vostro cuore per le scelte compiute sul convento della vostra amata città, ma vi assicuro che noi siamo i primi a soffrirne, poiché lasciare un luogo nel quale siamo sempre stati accolti con tanto affetto non è stata una decisione da prendere a cuor leggero.
Al termine di questo breve scritto sono nuovamente a ribadire l’estraneità dell’Arcivescovo Mons. Boccardo in merito, il cui compito in qualità di Ordinario del luogo è stato solo quello di prendere atto ed accogliere la decisione dell’Ordine dei Frati Cappuccini di lasciare il convento”.
Ad evidenziare l’importanza del convento dei Cappuccini di Spoleto è lo stesso Ordine che si appresta a lasciare la città nel proprio sito internet. Riportiamo qui di seguito la storia.
I frati cappuccini abitarono fin dal 1535 il conventino di S. Anna, (sul pendio del monte Patrico), reso famoso dalla presenza di uno dei primi cronisti del nostro Ordine, il noto P. Bernardino da Colpetrazzo († 1594), che vi fu eletto più volte superiore, e di S. Giuseppe da Leonessa. L’attuale convento fu fondato nel 1570 in località Colleattivoli. La chiesa è dedicata alla B.V.M. Immacolata di Lourdes. Chiuso per la soppressione napoleonica e riaperto nel 1814, fu di nuovo soppresso nel 1866. Grazie alla generosità della famiglia dei Conti Pianciani, fu riscattato e di nuovo offerto ai frati. Per molti anni e fino al 1961, fu sede dello Studio Filosofico. Dal 1701 al 1907, dietro invito del vescovo diocesano e del clero locale, i cappuccini ebbero l’incarico di spiegare la Sacra Scrittura nel Duomo (Scritturale). Dal 1908 i frati prestano servizio religioso nell’Ospedale Civile. L’ala del convento comprendente cucina, refettorio, cantina e abitazione dei frati venne ricostruita nel 1967. Negli ultimi anni il Convento è stato sede del Pre-postulato provinciale e poi del Postulandato interprovinciale. Dal settembre 2009 al settembre 2014 è stata casa di formazione del Post-Noviziato interprovinciale dell’Italia centrale.
(ultimo aggiornamento alle 11,15)