L’Asl 2 è al lavoro per l’integrazione dei reparti di chirurgia di Spoleto e Foligno: lo ha comunicato il direttore generale Sandro Fratini rispondendo ad un’interrogazione presentata dal capogruppo regionale del Movimento 5 stelle Andrea Liberati, documento elaborato insieme al gruppo M5s di Spoleto. A renderlo noto sono gli stessi pentastellati, che esprimono però qualche timore sul futuro della chirurgia spoletina, fiore all’occhiello della sanità umbra (qui la “storia di Natale” di un paziente che ha voluto ringraziare il reparto del San Matteo degli Infermi).
“Nell’interrogazione regionale, oltre a ripercorrere l’intero percorso del bando e le relative sentenze del Tar, – si legge nella nota del Movimento 5 stelle – il portavoce 5 stelle elogia l’efficienza del reparto di chirurgia di Spoleto considerandolo un fiore all’occhiello della sanità Umbra, nonostante la carenza di organico e la mancanza di un direttore ‘sulla carta’. La risposta a firma del dirigente Fratini è infarcita di tecnicismi sui vari parametri usati per la scelta del primario di chirurgia, basati su esperienza, tecniche operatorie, tipologia ed importanza di strutture dove il candidato abbia espletato il servizio, posizioni funzionali ricoperte nel tempo, casistica, attività e formazione del candidato, attività didattica e pubblicazioni. Bene, il verbale di commissione ci pare sia pubblico, quindi visionabile. Pertanto, non intendiamo entrare nel merito delle specificità dei colloqui o degli stessi punti sopra trattati, piuttosto, anche alla luce della risposta ricevuta, continuiamo a porci domande su come si stato espletato il bando, avendo uno dei candidati ricorso al Tar”.
“Quello che ci preoccupa di più – dice ancora la nota – è la parte che il dirigente Fratini dedica alla famosa ‘integrazione’ tra Spoleto e Foligno nella quale si specifica che il dott. Carlo Farneti, responsabile del dipartimento area chirurgica, ha già avviato degli incontri tra i responsabili delle unità operative di chirurgia generale di Foligno e Spoleto al fine di integrare i due reparti tenendo conto delle peculiarità dell’uno e dell’altro. In particolare si fa riferimento a:
Su questo capitolo ci aspettiamo molto, non vorremmo che questa ‘integrazione’, come già avvenuto negli anni e sotto gli occhi di tutti, si trasformi in un depauperamento da una parte e un ingiusto arricchimento dall’altra. Se le parole mantenessero il loro significato originale senza essere strumentalizzate, ci sentiremmo più fiduciosi a usare il termine RAZIONALIZZAZIONE ma, purtroppo, anche questo termine oggi sempre più spesso è sinonimo di tagli indiscriminati e riduzione di risorse…”