Trattamento anti chironomidi al Trasimeno, dopo i tanti disagi segnalati da residenti e turisti e da politici. La Usl1 ricorda che questi insetti non rappresentano un pericolo per la salute in quanto non pungono e non trasmettono malattie virali. Tuttavia, la presenza massiccia crea indubbiamente dei disagi. Che ora, si spera, saranno limitati.
L’attività di controllo, finanziata dalla Regione Umbria e dall’Unione dei Comuni del Trasimeno, ha consentito lo svolgimento dei trattamenti effettuati dall’Unità operativa Igiene e Sanità Pubblica della Usl Umbria 1.
“Gli interventi sono iniziati a maggio, in ritardo di un mese rispetto allo scorso anno a causa del lockdown – scrive la Usl 1 – ma i risultati ad oggi sono comunque positivi, grazie ad interventi settimanali che hanno coperto costantemente il bacino lacustre. In questi giorni, inoltre, è terminato il settimo turno di distribuzione del larvicida”.
Gli sfarfallamenti
Si sono verificati due momenti di sfarfallamento più importanti, alla fine di giugno e nella prima settimana di luglio, che hanno interessato in particolare la costa di Magione, eventi che, comunque, si sono conclusi in circa tre giorni.
Dai campionamenti dei fondali effettuati in collaborazione con il dipartimento di Chimica, biologia e biotecnologie dell’Università di Perugia si sta evidenziando un trend di contenimento della popolazione larvale di chironomidi.
Il monitoraggio dei chironomidi
Continuano, quindi, anche il monitoraggio dei fondali e lo studio di attrezzature di cattura degli adulti di chironomide che viene effettuato periodicamente grazie alla ricerca finanziata dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli d’intesa con Università, Usl Umbria 1 e Unione dei Comuni del Trasimeno.
La Usl Umbria 1 si sta adoperando per limitare quanto più possibile il prossimo sfarfallamento, che di norma avviene verso la seconda metà di agosto, continuando ad effettuare i trattamenti con il larvicida biologico. Dall’ultima settimana di luglio sono iniziati anche i trattamenti mirati delle tofolamp, dove si addensano le popolazioni di adulti.
Per evitare i fastidi, si invitano le attività ricettive a limitare quanto più possibile le fonti luminose bianche che attirano maggiormente i chironomidi. L’impiego di luci gialle o arancioni o l’applicazione alle lampade di luci bianche di semplici pellicole di questi colori nelle aree ristoro e camping riduce di molto l’attrazione degli insetti.
Insieme ai chironomidi, nelle aree interne del Trasimeno, questa estate hanno creato problemi i coleotteri carabidi, che, nei periodi di gran caldo, possono dirigersi in massa verso le abitazioni. Numerose attività alberghiere e agrituristiche, infatti, lamentano l’ingresso di questi insetti che assomigliano a scarafaggi, per cui i clienti denunciano condizioni di scarsa igiene. Ma i coleotteri carabidi oltre a non comportare alcun problema sanitario sono anche utili, in quanto si cibano di altri insetti. L’unica accortezza è, anche in questo caso, limitare le luci bianche all’ingresso delle strutture e rimuovere eventuali intrusi alla mattina.