Il terremoto del Centro Italia ha colpito più le chiese che le case, se le abitazioni – è il caso di dirlo – hanno ‘retto botta’ gli edifici sacri hanno seriamente risentito delle violente scosse telluriche. Basti pensare che, stando agli ultimi dati ufficiali diffusi, nella sola Diocesi di Foligno sono una trentina le chiese che sono state dichiarate inagibili e quindi chiuse al culto. Una percentuale di queste, tra l’altro, era già stata colpita dal terremoto di venti anni fa e di fatto non ancora recuperata.
Un sostegno di ‘primo intervento’ così si potrebbe definire, è arrivato in tempi rapidi direttamente dalla Conferenza Episcopale Italiana che ha destinato al territorio folignate uno stanziamento decisamente importante, pari a complessivi 300mila euro. Un finanziamento che ha consentito di mettere mano subito ai lavori di restauro della chiesa della Santa Assunta a Scopoli, di Santo Stefano a Maceratola e di Maria Ss. Immacolata. Cantiere, quest’ultimo, che si è già concluso a tempo record con la riapertura al culto un mese fa, esattamente lo scorso sette dicembre. Le altre due chiese saranno messe presto ‘sotto i ferri’ con i relativi progetti attualmente in fase di approvazione da parte degli enti competenti, si attende pertanto l’avvio dei cantieri.
Ci sono poi ‘interventi minori’ ovvero, operazioni di recupero che non richiedono grandi interventi strutturali, e che una volta effettuati potranno portare ad una sostanzialmente rapida riapertura degli edifici di culto. In questo ambito, rientrano, la chiesa di Santa Maria Assunta di Colfiorito, Sant’Egidio e San Francesco a Borroni, San Marco nella frazione di Sant’Eraclio e Santa Maria Maggiore nel centro storico di Spello. Anche in questo caso la fase progettuale è completata ed i lavori, salvo complicazioni burocratiche potrebbero avviarsi entro l’anno in corso.
Buone notizie anche per la Cattedrale di San Feliciano, la cui riapertura è stata annunciata in occasione della Festività del Patrono. A settembre infatti è stata inserita nella programmazione pur essendo il territorio comunale di Foligno posto al di fuori del cosiddetto ‘cratere del sisma’. La progettazione e lo stanziamento dei fondi necessari lasciano ben sperare. Si è ipotizzata una riapertura addirittura entro il 2018 ad ogni modo, c’è da rilevare anche il fatto che nell’ambito dell’intervento sono stati inseriti anche i lavori necessari per procedere all’apertura del collegamento tra il Museo delle Canoniche e Palazzo Trinci attraverso il ponte pedonale su via XX Settembre.