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Chiesa San Giacomo, dopo 4 anni riapre il cantiere

Dopo oltre 4 anni di attesa la comunità di San Giacomo di Spoleto può festeggiare. Oggi infatti è stato riaperto il cantiere della chiesa e sono cominciati i lavori di messa in sicurezza dell’immobile, parzialmente crollato il 23 novembre del 2010 mentre alcuni operai della ditta C.E.S.A. di Città di Castello stavano eseguendo all’interno delle operazioni di consolidamento.

Nuova ditta – A dare notizia della ripresa dei lavori è direttamente la Curia Arcivescovile attraverso un comunicato stampa diffuso nel pomeriggio. Ad eseguire i lavori sarà la ditta Carlini Olindo s.r.l., mentre il responsabile unico del procedimento è il geometra Mario Zamponi. L’ingegner Giuseppe Scatolini, che da tempo collabora con la Curia, sarà contemporaneamente direttore dei lavori, coordinatore del progetto e coordinatore dell sicurezza in fase di progettazione. L’architetto Lorenza Zuccari è progettista architettonico e direttore operativo architettonico; il prof. ing. Antonino Gallo Curcio è Consulente progettuale.

“Sempre presenti” – Nel comunicato si tiene a precisare che la Curia, una volta ottenuto il dissequestro della chiesa nel novembre 2012, “non ha mai cessato di interessarsi ed intervenire nelle sedi opportune per procedere quanto prima alla ripresa dei lavori”, aggiungendo poi che solo ora “sono stati raggiunti i necessari accordi con l’Impresa C.E.S.A., ditta esecutrice al momento del crollo, ed acquisite le dovute autorizzazioni dagli Enti preposti”; condizioni necessarie per avviare nuovamente il cantiere.

Il processo – Nel frattempo prosegue il processo penale a carico delle sei persone imputate a vario titolo per disastro colposo e violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Nei prossimi giorni è prevista di fronte al giudice Delia Anibaldi un’udienza chiave, quella in cui il consulente della procura, l’ingegner Nicola Augenti, renderà noti i risultati della sua perizia sul crollo.

Lo ‘Sgarbi pensiero’ – Vicenda giudiziaria a parte però, il crollo della chiesa ha destato grande scalpore a Spoleto. Non solo perché senza la prontezza del capocantiere ci sarebbe probabilmente scappato il morto, ma anche perché i fedeli della popolosa frazione sono ormai da quattro anni senza una vera chiesa dove recarsi la domenica. Di qualche mese fa la lettera di sollecito inviata dai parrocchiani direttamente in Vaticano, mentre a luglio c’era stato il sopralluogo di Vittorio Sgarbi che aveva definito “criminale” l’abbandono della chiesa, anche per i rischi a cui erano esposte le preziose opere d’arte che conserva.

L’auspicio della Curia – “Si auspica – conclude la Curia nel comunicato – che questa nuova tappa del percorso di recupero della chiesa di San Giacomo motivi gli abitanti della frazione e quanti in questa vicenda hanno ricercato interessi personali e visibilità a contribuire fattivamente alla realizzazione dell’opera”.

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