La denuncia dello stato di abbandono della chiesa di Poggio Lavarino parte da Facebook. L'appello al Comune di Terni per salvarla
“Guardate come è ridotta la povera chiesina di San Pietro al cimitero di Poggio Lavarino, in Val di Serra” – a scrivere è Silvio Sorcini sul gruppo Facebook “Terni Malandata”, autore del testo che si può trovare anche ‘Nei luoghi del silenzio’. Già nel 2019 l’ing. Sorcini aveva denunciato la situazione di degrado della chiesa: “Il Comune di Terni ne ha provveduto alla chiusura alcuni anni fa dopo aver constatato problematiche di carattere statico. Da allora è stata completamente abbandonato a se stessa.
Lo stato di degrado ha deteriorato anche il dipinto absidale che ritrae il “Principe degli Apostoli” assiso sul trono (iconografia peraltro rara nella zona), realizzato presumibilmente in occasione della regolamentazione da parte di Paolo IV nel 1557 della festa liturgica della Cattedra di San Pietro”. Lo stesso autore di un libro sulla Val di Serra lancia un appello: “Stesse cose più o meno ho scritto sul libro della Val di Serra, pubblicato un paio di anni fa, ma evidentemente al Comune di Terni non leggono molto. Tra l’altro la chiesa è completamente aperta ed è un potenziale pericolo. Anche la statica inizia a essere preoccupante e in parte l’edificio si trova all’interno del cimitero di Poggio Lavarino. Vi prego di condividere questo post e, se conoscete qualche amministratore del Comune di Terni, di farglielo avere. Grazie”.
La chiesa di Poggio Lavarino
Ecco un estratto di quanto scritto dall’ing. Sorcini sulle caratteristiche della chiesa.
Cenni descrittivi
La chiesa dedicata a San Pietro si trova all’interno del cimitero di Poggio Lavarino; il Comune di Terni, proprietario, ne ha provveduto alla chiusura alcuni anni fa dopo aver constatato problematiche di carattere statico. Da allora è stata completamente abbandonata a sé stessa e le sue condizioni sono notevolmente peggiorate.
La chiesa, di evidenti origini romaniche è citata dal codice Pelosius già come sine cura.
Aspetto esterno
L’esterno mostra una bella muratura romanica nella zona prossimale all’abside, con filaretti di concio ben connessi caratteristici del primo romanico spoletino, la costruzione iniziale, più piccola dell’attuale, dovrebbe risalire alla fine del XII secolo o agli inizi del successivo.
È stato in epoca successiva aggiunto un prolungamento come ben evidenziato dalla differente tipologia della muratura, evidente soprattutto sulla parete di sinistra.
In occasione dell’ampliamento è andata perduta l’originale facciata romanica, l’attuale, a capanna, è evidentemente più tarda, caratterizzata da un portale architravato sopra cui si apre una piccola finestra.
L’abside, a pianta semicircolare, è stata malamente cementata.
Interno
L’interno, completamente spoglio di arredi, è a navata unica.
Sulla parete di sinistra, la caduta d’intonaco ha riportato alla luce alcuni affreschi, gravemente danneggiati, di ingenua mano, raffiguranti San Liberato e la Madonna col Bambino.
Forse sotto l’intonaco se ne nascondono altri, ma le condizioni della copertura non danno speranza per la loro conservazione.
Lo stato di degrado ha deteriorato anche il dipinto absidale che ritrae il “Principe degli Apostoli” assiso sul trono (iconografia peraltro rara nella zona), realizzato presumibilmente in occasione della regolamentazione da parte di Paolo IV nel 1557 della festa liturgica della Cattedra di San Pietro.
Se il comune di Terni proprietario della chiesa non provvede al rifacimento della copertura quel che resta di questo interessante monumento è destinato a scomparire nel giro di pochi anni.
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