Hanno chiesto aiuto ma in realtà era un tentativo di rapina quello messo in atto da almeno due uomini ai danni di un giovane spoletino che, pur difendendosi dall’aggressione, è stato ricoverato per varie lesioni alla testa presso l’ospedale San Matteo degli Infermi di Spoleto. E’ l’inquietante episodio, al momento fortunatamente isolato, registrato in una frazione di Spoleto, lungo la strada che porta a Bazzano Superiore, e sul quale stanno indagando gli agenti del commissariato di polizia.
Chiedono aiuto ma è una rapina
Stando a quanto riferito a Tuttoggi da amici e parenti del ventenne spoletino, l’aggressione è avvenuta domenica sera pochi minuti prima delle 22, mentre il ragazzo era intento a rientrare a casa a bordo della propria autovettura. Un uomo, che brandiva una torcia elettrica dal ciglio della strada, ha chiesto aiuto convincendo l’ignaro automobilista a fermarsi in quanto, a dire del malvivente, aveva bisogno di una mano per liberare il proprio cane rimasto impigliato in una corda.
Il giovane non si è fatto pregare due volte e, sceso dall’auto e aperto il portellone, da una cassetta di lavoro ha estratto un cacciavite (o forse un cutter) passandolo all’uomo affinchè aiutasse il proprio animale. Ma è a questo momento che il losco figuro ha usato l’arma per minacciare e colpire il malcapitato che, grazie anche ad una buona prestanza fisica per aver fatto sport a livello amatoriale, è riuscito a divincolarsi.
Ma proprio mentre stava per rimettere in moto l’auto e fuggire dal malvivente, ecco che dal buio della strada è uscito un secondo uomo che insieme al complice lo hanno estratto dall’auto e colpito ripetutamente alla testa. Il ragazzo non si è perso d’animo ed ha reagito riuscendo in qualche modo a mettere in fuga i due aggressori e chiamando subito ambulanza e poliziotti.
Al nosocomio, a quanto ha riferito la stessa vittima, i sanitari gli hanno riscontrato un trauma cranico, alcuni tagli all’addome e lesioni ad un occhio. Una situazione che fortunatamente sembra sotto controllo, anche se richiederà diversi giorni prima di una piena guarigione.
Sul fronte delle indagini, la polizia ha avviato una caccia agli autori della brutale aggressione – il modus operandi, quello di chiedere aiuto per fermare le vittime e rapinarle è già stato registrato ma in altre province – e un aiuto potrebbe arrivare proprio dalla testimonianza della vittima che avrebbe riconosciuto l’accento dei due malfattori.
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