In merito alle recenti critiche espresse da alcuni sindaci di centro-destra circa l’aumento “alle stelle” della Tari, diffuse sui social media, desideriamo fornire un quadro chiaro e documentato della situazione a tutti i cittadini Umbri, per evitare ulteriori fraintendimenti e sterili polemiche.
I piani economici che definiscono i costi della Tari per il periodo 2022-2025 sono stati approvati lo scorso anno, nel 2024, durante la precedente amministrazione regionale a guida centro-destra, e con il voto favorevole dell’Assemblea dei Sindaci di AURI.
In questi piani sono stati calcolati i costi e le tariffe, tenendo conto anche delle nuove regole di ARERA (l’autorità nazionale che regola i servizi), che hanno aumentato le spese per il servizio di raccolta rifiuti.
L’aumento di 6 euro a famiglia che si vede nella bolletta Tari del 2025 non è una scelta dell’attuale Governo Regionale o di AURI, ma è una parte obbligatoria decisa dal Governo Nazionale e da ARERA con la delibera n. 133 del 1° aprile 2025.
Questo aumento serve a finanziare il “bonus sociale rifiuti”, ovvero un aiuto economico destinato alle famiglie più in difficoltà.
Oltre a questo aumento sono da considerarsi gli adeguamenti, tecnici e obbligatori, ai conteggi ARERA, che hanno determinato un aumento percentuale complessivo della Tari.
Gli effetti delle delibere di ARERA e dei piani tariffari approvati nel 2024, si sono manifestati per ovvi motivi solo ora nei costi a carico delle famiglie, pertanto risulta fuorviante e non veritiero attribuire all’attuale gestione responsabilità su scelte già formalmente adottate nello scorso anno.
Guardando al prossimo futuro, Regione Umbria e AURI hanno già avviato una strategia mirata per il settore rifiuti, finalizzata a contenere e calmierare ulteriori aumenti, migliorare l’efficienza complessiva del sistema, potenziare la raccolta differenziata, ottimizzare i centri di valorizzazione e ampliare le iniziative di sviluppo dell’economia circolare.
Tale programmazione sarà fondamentale per attenuare l’impatto economico che grava ora sulle famiglie.
Invitiamo pertanto i Sindaci a considerare con attenzione la cronologia delle decisioni adottate: l’aumento Tari era previsto nei piani 2022-2025 approvati nel 2024, mentre la componente aggiuntiva ARERA è stata deliberata nel primo trimestre del 2025.
Ora è indispensabile rivedere insieme e mettere in discussione gli attuali meccanismi tariffari della Tari, orientandoli verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale e riducendo il peso sulle famiglie.
Si tratta di un impegno che richiede senso di responsabilità istituzionale da parte di tutti gli attori coinvolti.
Ufficio Stampa Regione / AURI
Luogo: AURI Umbria – Autorità Umbra Rifiuti e Idrico, san bartolomeo, 79, PERUGIA, PERUGIA, UMBRIA

