Sara Minciaroni
Voleva punire la sua donna per averlo lasciato dopo 4 anni. Voleva farlo nel peggiore dei modi con un piano dettagliato, l'avrebbe ammazzata e poi si sarebbe tolto la vita. E' l'ennesimo caso di violenza, fortunatamente solo ipotetico questa volta, perchè nel suo cammino un operaio originario del Marocco di 27 anni residente nel comune di Magione, ha incontrato l' epserienza e la freddezza di un'operatrice del 118 che ha saputo come affrontare la questione e risolverla senza che sfociasse nel sangue.
Il ragazzo prima di mettere in atto il suo folle piano contro la donna coetanea e della sua stessa nazionalità, ha coposto il 118, all'altro capo del telefono ha trovato Donatella Ciuchi che lo ha trattenuto in una conversazione per il tempo necessario ad avvisare i carabinieri e permettere ai militare di entrare in azione e fermarlo prima che l' ennesimo fatto di sangue contro una donna venisse commesso.
Ieri a metà mattinata il giovanotto ha chiamato la centrale del 118 unico regionale ed in preda ad evidente stato di agitazione ha iniziato il suo racconto. “Ho intuito dopo poche battute- racconta l' infermiera Donatella Ciuchi in servizio al 118 di Perugia, attraverso l' Ufficio Stampa del nosocomio perugino- che le minacce che proferiva alla sua ex fidanzata erano concrete, minuziose; ha specificato persino dove viveva – a pochi chilometri di distanza, da dove lui si trovava – con tanto di nome della via e numero civico”.
L' operatrice ha continuato ad intrattenere l' operaio, facendogli diverse domande con capacita' oramai collaudata , utili a guadagnare tempo, ma in contemporanea ha lanciato l'allarme ai Carabinieri di Magione. “Le considerazioni di non attuare gesti violenti per non spezzare due vite umane, non voleva neppure prenderle in considerazione, ricordava piuttosto le promesse di matrimonio che si erano scambiati, i regali che il giovane aveva fatto alla fidanzata che aveva deciso di lasciarlo – ha raccontato la Ciuchi – L' ultimo regalo un anellino che la ragazza avrebbe espressamente sollecitato. Siamo rimasti a parlare per 40 minuti, lui era stato generico nel dire dove si trovasse, non era facile per i carabinieri individuare la località, così quando ho sentito le sirene delle forze dell'ordine ho pensato che eravamo vicini alla conclusione dell'intervento”.
L'uomo è stato condotto in caserma e preso a verbale, con un rapporto dei carabinieri che avrà' un seguito giudiziario. L' operatrice del 118 è stata raggiunta successivamente dal comandate della stazione dei Carabinieri di Magione,che le ha manifestato gli apprezzamenti per la riuscita dell'operazione. Apprezzamenti che puntualmente sono arrivati anche dal Responsabile del 118: “Casi come quello di queste ore non sono infrequenti, i nostri operatori hanno competenze ed elevata professionalità grazie a corsi di comunicazione specifici e maturati sul campo”.