Dalle verdi sponde del Menotre dove l’acqua scorre veloce tra le montagne, alla placida laguna di Venezia dove si specchia la città più bella del mondo.
In questo percorso ideale, c’è la carriera e la vita stessa del giovane chef Angelo Formica: un ragazzo che ce l’ha fatta. Si, perché oggi a soli ventisei anni, è pronto a tornare a lavoro nella prestigiosa cucina dell’hotel Cipriani di Venezia, cinque stelle di lusso, uno dei ‘templi sacri’ a livello internazionale.
Il ventiseienne folignate (precisamente di Ponte Santa Lucia) ha un ruolo di primo piano nel ristorante che vanta la mitica Stella Michelin ed altri certificati di eccellenza, frequentato da nobili, milionari, attori e personaggi di assoluto rilievo. Per un bambino che voleva fare il cuoco, lavorare in un posto del genere, è come per un astronauta approdare la Nasa.
“Ad appena otto anni frequentavo la cucina del ristorante di famiglia” – ‘Da Angelo’ avviato proprio dal nonno di cui porta il nome – e dentro di me – racconta – cominciò ad accendersi il fuoco della passione. Capii che quella era la mia vocazione, anche se i primi passi nella strada della mia vita, non furono incoraggianti – ricorda Angelo – sperimentavo piatti che a volte erano immangiabili. Nonostante ciò, o forse proprio per questo, sentivo che dovevo andare avanti. Feci la scelta di non scegliere l’istituto alberghiero – sottolinea con un po’ di amarezza – ma mio padre per me era l’unico maestro. La voglia di riscatto, di farcela da solo, di dimostrare a tutti, in primis a me stesso, che ce l’avrei fatta, mi spinse a Londra – prosegue – avevo solo ventuno anni, non conoscevo l’inglese e non avevo un posto dove andare”.
Dalla ‘croce di Pale’ all’ombra del Big Ben: “fu dura, ma stavo facendo il cuoco, con tutte le soddisfazioni e le responsabilità, non come quando andavo ad aiutare papà nei catering. Restai a Londra tre durissimi anni – fa sapere – tornai in Italia, con ottima conoscenza dell’inglese ed un buon curriculum, la vita mi ha fatto da scuola”.
Sarà che qualche volta la fortuna aiuta gli audaci, o qualcuno lassù sceglie di premiare sforzi e sacrifici: ad Angelo arriva l’inaspettata telefonata di un ex collega londinese.
Gli disse che al Cipriani di Venezia avevano bisogno di un bravo cuoco…
Quel bambino che, uscito dalla cucina, correva a scorrazzare sulle sponde del Menotre, oggi si affaccia orgoglioso su piazza San Marco.