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Charlie Hebdo, Imam Perugia condanna strage Parigi – INTERVISTA TO

L’Italia si sveglia scioccata per quanto accaduto ieri a Parigi, dopo la strage avvenuta, per mani di terroristi armati di kalashnikov, nella sede della redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo. Le vittime della strage sono dodici: Stephane Charbonnier, alias Charb, vignettista e direttore; Georges Wolinski, vignettista; Jean Cabut, alias Cabu, vignettista; Bernard Verlhac, alias Tignous, vignettista; Philippe Honorè, vignettista; Bernard Maris, economista ed editorialista; Elsa Cayat, psicologa e giornalista; Michel Renaud, ex consigliere del sindaco di Clermont Ferrand; Mustapha Ourrad, correttore di bozze; Fre’deric Boisseau, addetto alla portineria; Franck Brinsolaro, poliziotto; Ahmed Merabet, poliziotto. In migliaia si sono riversati in Piazza ieri a Parigi, con in mano una matita, a difesa della libertà di stampa, di espressione e di informazione. La solidarietà degli organi di stampa ha poi invaso come una valanga silenziosa, ma assordante e massiccia allo stesso tempo, le prime pagine di quotidiani e siti di informazione.

Gli attentatori – Si sarebbe intanto consegnato spontaneamente, dopo aver visto il suo nome circolare sul web, presentandosi al commissariato di Charleville-Me’zie’res, nel nordest della Francia, Mourad Hamid, il 18 enne fermato per la strage al Charlie Hebdo. Lo riferiscono i media francesi. Secondo Bfmtv, il ragazzo sarebbe il cognato di uno dei due ricercati. I suoi compagni affermano che ieri mattina il giovane era regolarmente a scuola. “Nessuna accusa” è stata ancora formulata nei suoi confronti, scrive il sito di Le Monde.

La risposta dell’Imam di Perugia – Raggiunto telefonicamente da Tuttoggi.info, l’Imam Abdel Qader Abu Sumaya, ha personalmente condannato i fatti tragici avvenuti a Parigi ieri nella redazione del settimanale Charlie Hebdo: “condanno con tutti i mezzi possibili l’attacco terroristico di Parigi. Quanto accaduto è una vergogna di basso livello, un vile attacco che danneggia e sfigura l’Islam, specialmente in Occidente. I primi a subire un danno enorme, naturalmente insieme alle vittime e ai familiari, sono i musulmani che vivono in Europa per lavorare e studiare, interessati all’integrazione e alla moderazione. Siamo impotenti, privi di ogni mezzo per condannare queste orrende violenze”.

La paura è quella che si possa generalizzare, come in queste ore è accaduto anche attraverso i messaggi da parte di una fetta del mondo politico italiano ed europeo: “quello che ci spaventa è la rabbia. Quando accade una cosa del genere non bisogna generalizzare. Questi atti non vengono da musulmani, ma piuttosto ci fa pensare che ci sia qualcuno dietro. Gli attentatori sono sconosciuti alla nostra comunità. Ci vergogniamo per quello che è accaduto. C’è qualcuno che lavora contro l’integrazione. Non è detto che ci sia un complotto, ma noi non abbiamo mezzi per controbattere questi atti, anche a livello mediatici. Atti del genere sono ontro i principi dell’Islam. Il livello di attenzione deve salire anche a seguito di quanto accaduto in Turchia l’altro giorno”. L’Imam ha fatto riferimento all’altro attentato terroristico avvenuto a Sultanhamet, nel centro di Istanbul.

L’Islam per la pace –La nostra comunità – ci ha detto l’Imam, riferendosi alla folta compagine umbra, una parte della quale è purtroppo balzata agli onori della cronaca per quanto accaduto con l’Imam di Ponte Felcinoè pacifica, ma non possiamo negare che ci sia qualche testa calda qua e là. Vivo a Perugia da 42 anni, siamo tutti integrati. Ho paura come tuti i cittadini degli atteggiamenti che danneggiano l’Islam“. Il riferimeto dell’Imam era per possibili atti di ripercussione che potrebbero verificarsi contro la comunità musulmana.

E sui disegni di Charlie Hebdo, l’Imam ha detto: “il profeta perdona chi offende. Non mi soffermo su chi scrive, ma chi lo fa deve essere giusto. Va bene la satira, ma il profeta non ha detto di uccidere. Anche Gesù non ha istigato alle crociate“.

Si alza il livello d’allerta anche in Italia. “Abbiamo pronta una legge che contrasterà meglio i foreign fighter e che prevederà una dura fattispecie di reato, una dura previsione criminale nei confronti di coloro i quali pur non essendo i reclutatori intendono andare a combattere nei teatri di guerra stranieri”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, intervenendo telefonicamente a UnoMattina, su Rai. L’allarme bomba a Bergamo di questa mattina negli edifici del Tribunale e della Procura di Bergamo avevano fatto temere il peggio. Sono stati evacuati i locali proprio per tale motivo: attorno alle 9 è poi giunta a L’Eco di Bergamo una telefonata di un esponente di un fantomatico ‘Gruppo armato ordine nuovo’, che ha annunciato un attentato.  Immediatamente dal giornale sono state avvertite le forze dell’ordine: in via Borfuro, sede del tribunale, e in piazza Dante, nel palazzo della procura, sono giunti gli artificieri e tutto il personale è stato fatto uscire e sul posto è stata mandata anche un’ambulanza.  La polizia ha anche raggiunto la sede de L’Eco per ricostruire l’episodio. Intanto anche Assemblea legislativa dell’Umbria ha aperto i lavori odierni con un minuto di raccoglimento, chiesto dal presidente Eros Brega in memoria delle vittime dell’attentato che ha colpito ieri la città di Parigi.

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Foto La Presse