Questa sera (fischio d’inizio ore 20,30) risuonerà la musichetta della Champions League al PalaBarton. Sir Colussi Sicoma Perugia in campo per la sesta ed ultima giornata della Pool E della massima competizione per club a livello continentale. A Pian di Massiano arrivano i turchi dell’Arkas Izmir, con i Block Devils, già certi della qualificazione ai quarti di finale e di essere una delle quattro teste di serie nei sorteggi che si svolgeranno venerdì 1 marzo, a caccia della sesta affermazione consecutiva per chiudere il girone con il percorso netto e mantenere l’imbattibilità europea.
“Anche se siamo già sicuri della qualificazione ai quarti di finale, vogliamo chiudere nel migliore dei modi la Pool E. Ci teniamo anche a mantenere l’imbattibilità in Champions. E poi giochiamo davanti ai nostri tifosi che ci danno sempre una grande carica in campo” le parole di Marko Podrascanin che centra alla perfezione le intenzioni della formazione di Lorenzo Bernardi. Che con ogni probabilità approfitterà dell’occasione per fare una ampia rotazione di uomini durante la partita, utile per dare minutaggio in campo a quei giocatori meno impiegati, ma che si sono sempre rivelati preziosissimi finora durante la stagione. Difficile quindi ipotizzare uno starting seven anche se i sette di partenza potrebbero essere i “soliti noti” con De Cecco ed Atanasijevic in diagonale, Ricci e Podrascanin centrali, Leon e Lanza schiacciatori e Colaci libero.
Sfida tutta in famiglia per Nicholas Hoag che si troverà sulla panchina avversaria suo papà Glenn. E proprio Gleen Hoag, tecnico di una Arkas Izmir ultima del raggruppamento ed ormai fuori da ogni lotta per la qualificazione, potrebbe a sua volta dare spazio a tutta la rosa a referto anche se la formazione iniziale non dovrebbe discostarsi troppo da quella dell’andata con il brasiliano Radke ed Adis Lagumdzija diagonale di posto due, Matic e Koc coppia di centrali, l’estone Taht e Gulmezoglu schiacciatori con Mert libero. Osservati speciali, per qualità tecniche e fisiche ed anche per quanto fatto vedere proprio nella sfida giocata a gennaio in Turchia, l’opposto classe ’99 di 205 cm Lagumdzija ed il martello Taht, classe ’93 non altissimo, ma estremamente tecnico e veloce.