Perugia

Cgil Perugia, Pampanelli segretario: “Un sindacato aperto e plurale”

E’ Simone Pampanelli il nuovo segretario generale della Cgil di Perugia. L’elezione è avvenuta a Foligno al termine dell’assemblea generale della Camera del Lavoro provinciale, alla quale ha partecipato anche Maurizio Landini, segretario generale della Cgil nazionale.

Il saluto di Ciavaglia

Pampanelli subentra a Filippo Ciavaglia, che è stato chiamato a Roma per un importante incarico nel dipartimento internazionale della Cgil nazionale. A lui è andato il saluto e il ringraziamento per il lavoro svolto in 20 anni di attività sindacale sul territorio. “Quello di oggi per me rappresenta un punto di arrivo e di partenza – ha detto il segretario uscente, visibilmente commosso – cambiano le responsabilità, ma non le finalità, che sono sempre quelle di combattere le disuguaglianze per migliorare le condizioni di vita delle persone che rappresentiamo. D’altronde – ha aggiunto Ciavaglia – è sempre più evidente, tra pandemia e guerre, come oggi il livello locale e quello globale siano strettamente legati. Quindi continueremo a lavorare insieme, cercando sempre di mettere al primo posto i rapporti umani e quello spirito di solidarietà e fratellanza che è il dna stesso della Cgil”. 

I risultati delle elezioni

Le operazioni elettorali (con voto segreto) hanno visto Simone Pampanelli eletto con 60 voti favorevoli, 7 contrari, 9 astenuti e 2 schede bianche. 45 anni, perugino, la sua esperienza nel mondo del lavoro inizia prestissimo.

Chi è Simone Pampanelli

All’età di 15 anni Pampanelli entra in fabbrica come fabbro artigiano in un’azienda metalmeccanica. Poi varie esperienze di lavoro precario e discontinuo tra Perugina, Poligrafico e altre aziende del territorio. La successiva esperienza come co.co.co nel pubblico impiego lo porta ad entrare nel Nidil Cgil, il sindacato dei lavoratori atipici e precari, del quale assumerà poi la guida. Successivamente entra nella segreteria della Fiom Cgil di Perugia, della quale assume la guida dal 2018. 

“Un sindacato aperto e plurale”

“Nella mia storia personale ho sempre cercato di costruire, unire e valorizzare le differenze e il pluralismo – ha detto il neoeletto segretario -. Per rappresentare un mondo del lavoro sempre più complesso e articolato, anche nel nostro territorio, serve un sindacato altrettanto aperto e plurale. Credo nella centralità della Camera del Lavoro, come luogo di partecipazione, coinvolgimento e valorizzazione delle nostre delegate e dei nostri delegati, insieme al sistema della tutela individuale. Militanza, appartenenza e tanto tanto studio sono gli elementi centrali su cui baserò la mia azione di segretario. Amo la Cgil, perché è ancora lo strumento più importante per combattere ingiustizie e prepotenze”. 

Landini e l’obiettivo della pace

La guerra è stata naturalmente tema centrale di tutta la discussione dell’assemblea e soprattutto dell’intervento del segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini: “Per il mondo del lavoro la costruzione della pace e il superamento della guerra è un obiettivo strategico – ha detto – per questo condanniamo fermamente l’aggressione russa all’Ucraina e i drammatici crimini di guerra che si stanno perpetrando. Ma non condividiamo la scelta del riarmo e l’incremento delle spese militari – ha aggiunto Landini – perché per aumentare la sicurezza dei popoli non servono più armi, ma più diritti, più democrazia e giustizia sociale. Il nostro obiettivo deve essere quello di bandire la guerra, perché è l’unico modo per difendere gli interessi mondo lavoro. E per questo domenica 24 maggio saremo alla Marcia della Pace così come, la settimana successiva, per il Primo Maggio, festa delle lavoratrici e dei lavoratori, saremo ancora ad Assisi, capitale mondiale della pace, per svolgere la nostra manifestazione nazionale e mandare forte il grido del mondo del lavoro, che chiede di far tacere le armi e riportare la pace”. 

Ciavaglia, Pampanelli e Landini