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Cern Ginevra, i dati sul Bosone di Higgs elaborati da sofisticato sistema prodotto ad Orvieto

Spesso si parla dell’eccellenza tecnologica come chiave di svolta per il superamento della grave crisi economica attuale. Terreno non certo facile in un tessuto imprenditoriale fatto quasi esclusivamente da piccole imprese come quello presente nella nostra regione. Ma per chi ci crede la via può rappresentare un’importante opportunità anche per aprirsi a nuovi mercati.
E’ il caso della ELECTROSYS srl di Sferracavallo di Orvieto, una media azienda del nostro territorio che da anni progetta e costruisce apparecchiature elettroniche destinate al mercato delle telecomunicazioni. La ELECTROSYS, infatti, nell’intento di diversificare la propria produzione si è recentemente aggiudicata un’importante commessa dal prestigioso Centro di Ricerca per la Fisica delle Particelle Elementari di Ginevra. Dopo oltre 2 anni di studi il CERN in questi giorni ha inviato una squadra di tecnici guidata dal dott. Eric Montesinos con l’intento di effettuare le verifiche finali (brillantemente superate) della prima parte della produzione in consegna entro la fine del 2013.
Gli 8 amplificatori in produzione consentiranno all’acceleratore del CERN di ripartire con la presa dati con un’energia molto superiore a quella attuale al fine di verificare con maggiore dettaglio l’esistenza del Bosone di Higgs recentemente scoperto dagli scienziati del CERN.
Nota virtuosa finale è che questo importante successo della ELECTROSYS è nato anche grazie al ruolo svolto dall’ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE (INFN) presente in Umbria con la sezione di Perugia diretta dal Dott. Pasquale Lubrano. L’INFN(ente pubblico di ricerca) infatti da tempo ha istituito un gruppo di lavoro (coordinato per la nostra regione dal Dott. Bruno Checcucci) proprio con l’intento di accorciare la tanto criticata distanza tra il mondo della ricerca e quello della impresa, rendendo possibili casi di successo come quello della ELECTROSYS. Che sia solo l’inizio di una nuova opportunità per le nostre aziende? Certamente è un modello da seguire.