Gubbio e Gualdo

Ceri, messa in Basilica senza la ‘discesa’. “Sarà omaggio silenzioso ma tanto devoto”

Prima domenica di maggio ancora una volta senza la “discesa” dei Ceri. Per il secondo anno consecutivo il Covid-19 ha interrotto la secolare tradizione (sarebbero stati collocati nella sala dell’Arengo di Palazzo dei Consoli fino al 15 maggio) così come ha inevitabilmente costretto all’annullamento della Festa anche per il 2021.

Il rito della messa nella Basilica di Sant’Ubaldo è stato comunque celebrato e, rispetto allo scorso anno, anche aperto ai fedeli, sempre nel rispetto della capienza della chiesa e delle indicazioni anti contagio.

Il cappellano della Festa dei Ceri don Mirko Orsini, nella sua omelia, ha detto che “pur nella speranza che tutto torni come prima, niente sarà più come prima, perché tutti siamo invecchiati di un anno, cambiati e molte persone colpite dal Covid ancora oggi soffrono. Molti inoltre non sono più con noi…

Dobbiamo tagliare ciò che appesantisce e imbruttisce la nostra vita: il superfluo va tolto perché si sprigioni in noi l’essenziale e darci nuova vitalità. La salvezza più che un’aggiunta è sempre stata una sottrazione: amare la vita è correggerla, ‘potarla’ e tenerla in forma. E in questo caso si deve rinunciare anche alle feste…

I ceri che rimarranno fermi qui in basilica – toccati malinconicamente dai fedeli a fine liturgia – rappresentano ancora tutto il popolo che ti chiede come pastore di guidarlo, assisterlo e proteggerlo dalla pandemia e altri virus come arroganza, superficialità e ignoranza, che sono esattamente come il Covid-19. E solo rivolgendoci a te possiamo trovarne il vaccino, tutti insieme come popolo possiamo farcela. Il nostro omaggio anche quest’anno sarà silenzioso ma tanto devoto…”.