Foligno

Centro storico tra degrado e abbandono, si reclamano interventi

Il centro storico di Foligno non è mai stato così bello grazie ovviamente all’opera di ristrutturazione e ripavimentazione post terremoto, ma a distanza di venti anni scatta l’allarme per  degrado e senso di abbandono.

Tutti i ‘mali’ del cuore cittadino sono stati messi sul tavolo nel corso di una seduta ad hoc della prima commissione consiliare guidata da Michela Matarazzi che ha convocato associazioni e istituzioni private.

Il quadro che ne è emerso non è stato affatto roseo e l’elenco delle note dolenti è lungo ed articolato.

Il primo nodo da sciogliere è quello dei servizi pubblici: un nodo irrisolto da almeno quattro legislature e che difficilmente sarà sciolto nei prossimi mesi a meno di ‘miracolosi interventi’ in campagna elettorale.

I bagni pubblici

I bagli pubblici di via Pertichetti non sono adeguatamente segnalati, non sono decorosi per la terza città dell’Umbria e sono spesso ritrovo di drogati che lasciano anche siringhe nei locali. Manca un adeguato servizio di pulizia, non ci sono controlli e gli orari di apertura sono insoddisfacenti. Non si riesce a far fronte ne ai grandi eventi ne al fenomeno ormai consolidato della cosiddetta Movida folignate.

Una situazione insostenibile, tanto che in molti sono tornati a chiedere la collocazione di bagni automatici, a pagamento nello stesso posto e in altre zone della città. Altra ipotesi, quella di riqualificare gli esistenti magari affidandoli ad una ditta esterna o ad un gestore che potrebbe così anche avere una piccola fonte di sostentamento.


Bagni pubblici nel degrado, siringhe infette lasciate ovunque | Le foto


Problema piccioni

Guano dei piccioni: vero che Foligno è storicamente legate al simpatico pennuto, ma alcuni vicoli e vicoletti sono letteralmente infestati con problemi legati alla puzza e a problemi igienico sanitari nella bella stagione, ed il rischio cadute in occasione di umidità e pioggia.

Tubi aperti e lavori non finiti

Ormai intollerabili anche i tubi colorati che escono fuori dalla pavimentazione in varie strade, anche principali: riempiti di rifiuti d’ogni sorta, dai quali escono fili penzolanti alla mercè di tutti.

Pavimentazione ancora all’indice nei punti in cui ‘toppe’ di asfalto e cemento hanno ‘provvisoriamente’ sostituito i lastroni o gli acciottolati. Una ‘toppa’ che risulta paradossalmente più evidente del buco…

E poi ancora, i mozziconi di sagarette e le gomme da masticare lasciare ovunque anche a causa della cronica carenza di contenitori o dal mancato svuotamento degli stessi.

Si invoca ‘tolleranza zero’ per le deiezioni canine: nonostante campagne informative e collocazione di appositi contenitori, l’inciviltà dei padroni persiste e in alcuni casi peggiora. Si chiedono multe ed interventi mirati per debellare il fenomeno.

In piazza della Repubblica, proprio al di sotto della lapide che ricorda il gesto di San Francesco che scelse Foligno per vendere stoffe e cavallo, si trovano tubi, fili penzolanti, un cassonetto e pavimentazione divelta; in piazza San Domenico dove dovevano essere piantate alcune alberature lungo il marciapiede restano solo spazi in terra pieni di rifiuti; le mura urbiche e la stessa Torre dei Cinque Cantoni restano avvolte da erbacce infestanti e via dicendo, si potrebbe stilare una lunga mappa che certo non rende onore a Foligno e tantomeno ai folignati che spesso potrebbero fare qualcosa anche in prima persona.