Innovazione e smart cities, turismo, centro storico, sicurezza, tasse: sono stati questi i temi toccati durante il partecipato confronto tra i quattro candidati a sindaco per le elezioni amministrative del 10 giugno a Spoleto promosso dalla Confcommercio. Presenti tutti e quattro gli aspiranti primi cittadini: Umberto De Augustinis (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Laboratorio e Rinnovamento), Maria Elena Bececco (Spoleto Popolare e Alleanza Civica), Maura Coltorti (Sinistra per Spoleto) e Camilla Laureti (Pd, SpoletoSì e Camilla Laureti sindaco).
Ad aprire i lavori è stato il presidente del mandamento locale dell’associazione commercianti, Tommaso Barbanera, che al termine della serata ha consegnato un dossier con le proposte di Confcommercio al futuro primo cittadino.
“Quello che spetta al prossimo sindaco – ha evidenziato Barbanera – sarà un impegno molto forte, per questo chiedo che ci sia un dialogo con le parti sociali e le associazioni di categoria: tutti insieme potremo farcela. Abbiamo avuto il terremoto, – ha ricordato – che ha indebolito in maniera molto forte questo territorio, abbiamo subìto l’ufficio del terremoto a Foligno, non siamo riusciti a portare il progetto di Casa Italia a Spoleto. Se non riacquistiamo quella dignità e quella forza che dovremo avere, il futuro non sarà roseo, ma mi auguro che chi governerà questa città per i prossimi 5 anni sappia mettere a frutto la sua esperienza a favore dei cittadini”.
A moderare il confronto, che si è strutturato con 5 domande decise dalla Confcommercio e poi quelle del pubblico (composto per lo più dai candidati nelle varie liste in lizza), è stato il giornalista Filippo Casciola. Domande forse poco argomentate, quelle pensate dall’associazione di categoria, che in qualche caso hanno spiazzato i candidati a sindaco. Come la prima, sull’Agenda Urbana, che ha fatto fare una gaffe ad Umberto De Augustinis, che ha parlato di tutt’altro tema, venendo poi in qualche modo bacchettato dal vicesindaco uscente Maria Elena Bececco intervenuta dopo di lui.
O la domanda sull’abusivismo: solo a fine serata si è appreso che nelle intenzioni della Confcommercio si voleva riflettere su temi come “l’ambulantato privo di autorizzazioni, agriturismi che fanno banchetti, macellazioni private abusive, circoli privati che somministrano senza il previo tesseramento, false agenzie di viaggio e locazioni turistiche abusive”. Alla domanda secca invece su cosa pensate di fare sull’abusivismo, i candidati, pensando ai temi del commercio, non hanno potuto far altro che rispondere sulla massima attenzione contro il fenomeno evidenziato comunque come pressoché inesistente in città. De Augustinis, invece, ha spostato l’attenzione su un altro abuso, quello edilizio della Posterna, “problema che deve essere risolto nella maniera più saggia possibile” ha evidenziato.
Ad animare il clima c’è stata qualche stoccata che Bececco ha dato a De Augustinis, soprattutto dopo l’ennesimo prendere le distanze da lei e da Camilla Laureti (assessore uscente a cultura e turismo) e dalle amministrazioni comunali degli ultimi anni. Il vicesindaco ha infatti ricordato come nelle liste del candidato del centrodestra è presente l’assessore uscente Angelo Loretoni “che ha votato tutte le delibere di Giunta in questi anni”. Ed alla fine Maura Coltorti ha ironizzato sul fatto che è lei l’unica che può effettivamente dissociarsi dall’ultima Amministrazione comunale o dalle precedenti non avendone fatto parte. Ma anche De Augustinis, alla spoletinità di Bececco e Coltorti, ha risposto ricordando che di tutti e quattro solo lui abita in centro storico, da 38 anni. Infine, il magistrato di Cassazione, si è tolto anche qualche sassolino, sulla sua esperienza amministrativa e sulla decisione di continuare a lavorare in caso di vittoria elettorale. “Ho fatto parte dello staff della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ci ho lavorato 16 anni” ha spiegato, evidenziando un parallelismo tra normative nazionali scritte e poi al vaglio del Parlamento e atti che dovranno passare per il consiglio comunale ed avere la maggioranza. “Io faccio un lavoro e l’altro (quello di sindaco, ndr) è connesso a questo. La Costituzione – ha ricordato – prevede l’eleggibilità di tutti i cittadini anche che lavorano. Quanto ad avere una maggioranza politica, sono le regole del gioco”.
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Agenda urbana
Tornando all’Agenda urbana, la serie di interventi finanziati dalla Regione per 3,7 milioni di euro per Spoleto, De Augustinis ha evidenziato che essa “va sicuramente correlata con la vocazione del tessuto urbano stesso. Spoleto ha una specificità particolare, poggia le sue radici sulla storia e sulla cultura”. Ma ci sono alcuni problemi, come il “piano regolatore, fermo per una serie di intoppi giudiziari e burocratici” ed il “centro storico che deve essere fruibile non solo dall’esterno ma anche dall’interno”. Bececco è invece tornata sul tema, ricordando la differenza tra smart city, una città intelligente, e una città digitale: “Agenda urbana deve essere la base sulla quale unire risorse importanti e capire come le tecnologie possono essere usate per lo sviluppo della città”. Sulla necessità di concordare le azioni con gli operatori è intervenuta Coltorti: “Di solito si fanno grandi promesse che poi non vengono mantenute. C’è chi ha responsabilità se le cose non sono state fatte in questi anni; questa città riprenderà vita quando ci metteremo tutti intorno a d un tavolo e decideremo da che parte andare. Sono anni che si naviga a vista”. Per Laureti, “Agenda urbana è modo di trasformare la nostra città in una città più digitale e vicina ai cittadini, ma è uno di quegli esempi che potrebbero cambiare il nostro futuro nei prossimi anni. Spesso ci sono finanziamenti ma molti di noi non lo sanno. A volte bastano belle idee perché i finanziamenti ci sono”.
Le idee per il centro storico
“Il nostro centro storico è una vera meraviglia, – ha evidenziato Maria Elena Bececco – non possiamo lasciare che si spopoli. Il terremoto non ci ha aiutato, abbiamo molti edifici inagibili, molte attività si sono spostate, dobbiamo puntare al ripopolamento. Questo come è possibile?”. Il vicesindaco parla di un quadro strategico di valorizzazione del centro storico, ma anche sgravi fiscali, sia per residenti che per commercianti (Imu, Tari e imposta sulla pubblicità), oltre alla necessità di rivedere gli orari della mobilità alternativa.
Sulla mobilità alternativa è intervenuta anche Maura Coltorti: “è molto poco utilizzata dagli spoletini ed anche poco pubblicizzata. Bisogna incentivare le persone a salire con la mobilità alternativa e scendere a piedi, creare un circuito e finalmente realizzare la via commerciale che attraversi Spoleto”. Oltre a rendere i parcheggi gratuiti almeno la domenica.
“E’ vero che servono incentivi e serve rivedere la mobilità alternativa, – ha osservato Camilla Laureti – ma bisogna pensare anche a mantenerla. Occorre unire le necessità di chi vuole venire ad abitare in centro, ma anche promuovere i servizi”. La candidata di centrosinistra propone dei “progetti di via: ogni via deve avere una sua caratterizzazione, dobbiamo far tornare gli artigiani”.
“Tra i candidati l’unico che abita al centro storico sono io, da 38 anni, – ha ricordato Umberto De Augustinis – i miei figli sono andati a scuola in centro storico, alla Dante Alighieri, sulla cui inagibilità ci sono carte contraddittorie. Mi sento accomunato – ha aggiunto – alla candidata Coltorti: io e lei discutiamo su quello che vogliamo fare, ricordo che lo spopolamento del centro storico non si è determinato da solo, è imputabile a chi ci ha governato fino ad oggi. Ad oggi cosa è stato fatto per il centro storico? Pochino, la gente dal centro storico se ne va e difficilmente torna”. La sua ricetta è quindi quella di promuovere un ricambio, provocando una “immigrazione” a Spoleto, riempiendo i palazzi vuoti e valorizzando la griffe centro storico.
Le iniziative su tariffe e tributi
I candidati sono stati infine incalzati sulla necessità di conciliare l’offerta di servizi adeguati e i loro costi e quindi le possibili iniziative per la fiscalità locale per permettere alle attività commerciali di poter andare avanti.
“Oggi sono stata a Strettura, – ha esordito Laureti con un esempio concreto – parlavo con un negoziante di alimentari e mi diceva che in un anno pagano di tariffa dei rifiuti mille euro, ma dopo il terremoto qui passano molte meno persone. Fare il sindaco di questa città vuol dire parlare con il negoziante di Strettura, del centro storico ma anche con la Regione, il Ministero e fino a Charleston. Vanno quindi riviste le tasse, soprattutto dopo il terremoto gli acquisti sono diminuiti”.
“Il problema della fiscalità – ha osservato De Augustinis – non è da poco. A prescindere dagli interventi straordinari, come quelli del terremoto, con il meccanismo della zona franca, a Spoleto si sono mantenuti altissimi livelli di tassazione, perché c’è tutto un sistema di spesa corrente”. Ha quindi fatto riferimento agli Swap sottoscritti nel 2006 (fino al 2024) ed al disavanzo tecnico spalmato in 30 anni. Evidenziando anche la spesa corrente altissima e la situazione delle partecipate che costringono a tenere alti livelli di tassazione.
La questione delle casse comunali ha infervorato Bececco, che ha ricordato che il buco di bilancio ereditato dalla precedente Giunta è stato ripianato, “con il faro della Corte dei conti che non ci permetteva di fare nulla che non fosse strettamente necessario, e con economie senza alzare le tasse”. Diversa la questione del disavanzo tecnico (su cui comunque c’è stato uno scontro anche dopo il convegno tra centrodestra e amministrazione comunale). “Adesso che il buco di bilancio è stato ripianato – ha spiegato il vicesindaco – possiamo pensare ad agevolazioni. La Tari, però, è una partita di giro, i costi della Vus vanno ripartiti tra i cittadini. Per questo stiamo combattendo la gestione della Vus, che è completamente sbagliata, deve essere manageriale non politica. Abbiamo fatto anche un esposto su questo, ma gli altri Comuni non lo hanno firmato. La Tari va diminuita, ma dobbiamo batterci tutti perché ci sia una gestione manageriale della Vus. Gli albergatori pagano una quota fissa, pur non avendo tutto l’anno gli stessi ospiti, bisogna pensare di farla pagare sulle presenze o l’effettivo quantitativo di rifiuti”.
“È ovvio che bisogna rivedere le tariffe, ha ragione Maria Elena che la gestione Vus va rivista” ha osservato Coltorti. “Penso che nessuna amministrazione – ha aggiunto – sia contenta di aumentare o far rimanere invariate le tasse. Non avendo le mani in pasta, non posso impegnarmi in cose che non so. Ma parto dal presupposto che ogni amministrazione cerca di lavorare per il bene”.
Le politiche per il turismo
“Spoleto ha vocazione prevalentemente turistica, – ha osservato il candidato di centrodestra – è una griffe, costituisce l’anima di una città come questa, che ha un tessuto industriale ai limiti, ha delle eccellenze ma l’essenza principale deve essere il turismo. Devono essere incoraggiate le attività di questo settore attraverso un collegamento reale con i grandi centri che muovono il turismo in Italia e in Europa. Chi fa l’assessore al turismo – ha aggiunto De Augustinis – deve avere un collegamento con chi gestisce all’ingrosso il turismo”. Quindi l’esempio di pacchetti su circuiti a tema per vendere la griffe Spoleto nelle fiere di settore, anche perché “le presenze secondo i dati Istat sono calate negli ultimi 5 mesi”.
“Il turismo – ha detto il vicesindaco – è uno degli asset principali del nostro sviluppo economico, per rilanciarlo è fondamentale la creazione di un team di marketing pubblico-privato che vada a creare il brand Spoleto”. Nel concreto, Bececco ha parlato dell’ufficio eventi che “deve essere collettore di tutte le attività, le deve destagionalizzare”, soprattutto nel settore del turismo sportivo: “abbiamo una serie di strutture che stiamo ristrutturando, pensiamo alla pista d’atletica, ma anche al palatenda che sarà completato grazie alla Croce Rossa”.
“Penso che vadano fatte tutte queste cose – ha fatto loro eco la candidata di Sinistra per Spoleto -, ma mettendosi tutti attorno ad un tavolo, occorre calendarizzare gli eventi, chiederei che qualche treno si fermi di più a Spoleto, chiederei che quando chiamo per chiedere un preventivo per un evento qualcuno mi risponda al telefono. C’è uno scollegamento tra le strutture e l’ho visto in prima persona. Prima bisogna trovare la quadra – ha detto Coltorti – e poi si parte concretamente”.
“Dobbiamo lavorare – ha evidenziato l’attuale assessore al turismo – per far sì che questa città sia sempre più conosciuta, partecipare a grandi fiere, invitare qui i tour operator per promuovere tanti turismi che vanno trattati in modo diversi. Occorre farlo insieme a chi si occupa dell’accoglienza. È vero che bisogna promuovere tramite punti informativi alle porte della città, ma bisogna lavorare e molto sulla segnaletica, anche all’interno della mobilità alternativa ed all’esterno. Lavorare anche sull’accoglienza, legata al decoro urbano”. Laureti ha annunciato anche l’ipotesi di un corso post universitario con la Normale di Pisa proprio sul turismo.
L’emergenza lavorativa
Tra lo spazio rivolto alle domande dal pubblico, è stato sollecitato un focus sul tema del lavoro e sulla crisi economica.
“La nostra città – ha ricordato Bececco – si è trovata a vivere una situazione che viene da lontano, abbiamo una serie di aziende in seria difficoltà; bisogna quindi pensare alle famiglie. L’Amministrazione può veramente poco sulle aziende se non diventare un facilitatore per colloquiare con gli enti sovraordinati. Ma occorre curare il paziente quando è sano, dobbiamo seguire le aziende quando stanno bene per intervenire laddove ci dovessero essere dei piccoli problemi. Noi proponiamo la detassazione di 5 anni per chi deciderà di riutilizzare strutture di aziende ormai chiuse. Anche Agenda Urbana sarà un motore importante”.
“Nel nostro programma – ha annunciato Coltorti – abbiamo inserito la figura dell’assessore al lavoro, farà da tramite con le parti sociali: spesso i lavoratori non vengono informati della loro situazione”. Tra le segnalazioni il fatto che l’Ufficio provinciale del lavoro non funziona e che da 2 anni è stato chiesto un consiglio comunale aperto sul lavoro mai convocato.
“Il lavoro è un’emergenza della nostra città, – ha detto Laureti – bisogna cominciare su due aspetti, seguendo tutte le aziende in crisi, alla Regione, nei Ministeri, perché da solo un Comune non può risolvere il problema delle aziende in crisi. Poi attrarre nuovi imprenditori. In questo territorio ci sono imprenditori che investono; Spoleto nell’area di crisi non complessa ha degli investimenti che possono essere utilizzati. Va promossa questa cosa, serve un Ufficio Europa”. Spazio al tema della rigenerazione urbana, per riutilizzare tanti luoghi nella città vuoti.
“Sul lavoro – ha spiegato De Augustinis – non si possono raccontare sciocchezze. Servono interventi sociali seri”. Quindi il riferimento a tematiche nazionali come la riforma del terzo settore. “Le imprese in crisi ci sono, – ha aggiunto – per ognuna c’è una ricetta diversa. Al Mise c’è la richiesta pendente per pagare la cassa integrazione ai lavoratori ex Pozzi, ma dal Comune di Spoleto non è arrivata nessuna sollecitazione particolare per l’erogazione”.