Nella parte riservata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri Thomas De Luca (M5s) e Fabio Paparelli (Pd) hanno chiesto all’assessore Luca Coletto “se sia nella volontà della Giunta, nel più breve tempo possibile, la ristrutturazione ed il completamento della struttura denominata Ex Milizia, al fine di destinarla alle cure e all’isolamento dei malati Covid-19 in modo complementare all’ospedale di Terni, garantendo altresì, in caso di necessità, che l’ospedale possa continuare a svolgere la sua funzione di alta specializzazione, in gran parte ridimensionata dalla gestione dell’emergenza sanitaria in atto”.
Illustrando l’atto in Aula, De Luca ha detto che “il Centro di ricerca delle cellule staminali a Terni, è una struttura deserta, mentre negli ospedali al collasso non ci sono più posti letto per nessun tipo di patologia, non solo Covid. Nonostante questo ci sono strutture sanitarie nuove lasciate completamente all’abbandono.
L’aggiornamento di ieri da area gialla ad arancione significa che i dati si sono ulteriormente aggravati. Leggo che ci troviamo al 58 per cento di saturazione rispetto alle terapie intensive, risultando secondi soltanto alla provincia autonoma di Bolzano.
Siamo al 54 per cento di saturazione del totale dei posti letto a fronte di 424 ricoverati e rispetto ad un piano di potenziamento di 576 posti letto dedicati al Covid. Siamo sempre più vicini ad una situazione al collasso. Sono dunque necessari e doverosi interventi attraverso la messa in campo di tutti gli strumenti a disposizione. Serve l’utilizzo di questa struttura (ex milizia) che è patrimonio della Regione e delle sue articolazioni. Si tratta di una struttura adattabile senza dispendio di risorse economiche e con termini estremamente brevi. Parliamo di una struttura già attrezzata che va messa a disposizione dell’emergenza attraverso soggetti con la giusta competenza”.
L’assessore Coletto ha risposto che “l’immobile in questione (ex Milizia) è di proprietà dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale Ater) che nel 2005 ha assunto l’onere economico dei lavori di ristrutturazione in base al progetto coordinato dalla Fondazione ‘Agarini’ per 4milioni 850mila euro al fine di destinarla ad attività di ricerca scientifica delle cellule staminali. L’edificio è costituito da tre piani.
L’immobile, ad oggi, non è completato, mancano i lavori del piano primo privo di impianti e finiture. Per quanto riguarda la conformità urbanistica-edilizia si rileva che l’Ater il 30 ottobre 2018 ha inoltrato al Comune di Terni l’istanza per la trasformazione dell’uso di alcuni locali ed il Comune, con nota del 29 novembre 2018 ha espresso parere favorevole condizionato alla deliberazione del Consiglio comunale ai sensi e per gli effetti dell’articolo 124 dell’Nta e del Prg comunale, nonché l’autorizzazione all’esercizio delle strutture sanitarie.
Pertanto appare di difficile attuazione la proposta di destinare la struttura ‘ex Milizia’ per le cure e l’isolamento dei malati Covid 19 per le seguenti criticità: la mancata realizzazione del piano primo; l’incompatibilità dei tempi di completamento della struttura (gara per affidamento progettazione e affidamento dei lavori) rispetto alle azioni da mettere in campo nell’immediato per fronteggiare l’aumento dell’ondata pandemica; opportunità di stanziare risorse per il completamento della struttura che non farà parte ne del patrimonio sanitario, né di quello della Regione; la mancata conformità urbanistico-edilizia; la mancanza dell’autorizzazione dell’esercizio delle strutture sanitarie.
Sono all’attenzione degli uffici e delle strutture soluzioni alternative che possono essere messe in campo con tempistiche più rapide e rendere il servizio dovuto all’emergenza pandemica nel tempo più limitato possibile”.
Nella replica, De Luca si è detto “totalmente non soddisfatto dalla risposta. Invito l’Assessore a far visita con me alla struttura. Ater è una articolazione della Regione. All’interno della struttura si possono vedere, anche da fuori, gli impianti fatti e piani completamente fruibili.
Si tratta di una struttura di circa 3mila mq. Rispetto alle gare per il completamento, se c’è la volontà, tutte le aziende umbre si metterebbero a disposizione per lavorare h24 per la messa a punto di una struttura di questa tipologia.
In situazioni di questo genere non è possibile appellarsi a cavilli urbanistici ed amministrativi”.