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Centro polivalente a Cascia, il Comune “Vicino alle Sae non consentito dalla legge”

“Non è possibile costruire il nuovo centro polivalente di Cascia vicino al villaggio Sae, siamo attenti al rispetto delle norme relative all’occupazione del suolo in caso di emergenza emanate dopo il terremoto“. Suona più o meno così il pensiero della Giunta comunale guidata da Mario De Carolis dopo le polemiche sollevate da una parte dell’opposizione (il gruppo Cascia Domani) in merito alla struttura socio-ricreativa che sorgerà accanto allo stadio cittadino, in via Prosperi, grazie anche al contributo di privati ed anche dai proventi di alcune sanzioni amministrative emesse del Comune di Milano.

Se appunto il capogruppo Damocle Magrelli osservava l’inopportunità di un centro polivalente in pieno centro, quando con il terremoto c’è da considerare anche i cittadini che si trovano nelle casette e senza spazi aggregativi, l’amministrazione comunale replica appellandosi alle normative. Il Comune non lo dice, ma appare chiaro il riferimento a quanto accaduto nei giorni scorsi ad Ancarano di Norcia, con il cantiere di una struttura similare con finalità ricreativo-sportive, avviato tra l’altro in zona A del Parco nazionale dei monti Sibillini, finito sotto sequestro perché secondo la magistratura le norme post terremoto che consentono deroghe al testo unico sull’edilizia sarebbero state utilizzate impropriamente.

“In risposta al Gruppo Cascia Domani sulla scelta dell’ubicazione della nuova struttura polivalente l’amministrazione comunale – spiega in una nota – ritiene opportuno focalizzare l’ attenzione su due punti importanti: tipologia della nuova struttura e delle sue finalità; attenzione e rispetto delle norme che regolano  l’occupazione di un suolo in caso di emergenza”.

“La nuova struttura polivalente, costruita con criteri antisismici, nasce come centro di aggregazione sociale ma anche come primo luogo di accoglienza per le persone in caso di calamità naturali. L’amministrazione nella scelta dell’ubicazione pone l’attenzione ad un luogo centrale, evitando di creare un secondo centro abitativo ‘definitivo’ soprattutto in vista del futuro. È fondamentale inoltre ricordare che nelle aree destinate alle SAE, occupate con un’ordinanza sindacale, la norma, ad oggi, non consente la costruzione di altre tipologie di strutture. Si terrà comunque conto, qualora fosse possibile, la progettazione di altri impianti. Inoltre considerando che una parte della popolazione abiterà, in seguito al sisma, nelle Sae, l’amministrazione intende predisporre una navetta che faciliti e semplifichi lo spostamento di tutti coloro che intendono raggiungere il centro”.