Potrebbe sorgere a Spoleto o a Umbertide il Centro di permanenza e rimpatrio (Cpr) per stranieri irregolari che il Governo vuole in ogni regione d’Italia. Sono questi, infatti, i siti che il prefetto di Perugia sarebbe pronto ad indicare al ministero dell’Interno a cui spetterà poi la scelta, dopo aver vagliato varie ipotesi (tra cui Perugia e Foligno, ma anche l’ex Spea di Narni). Visti i tempi stretti ipotizzati per la realizzazione dei nuovi Cpr, l’indicazione è quella di puntare sui terreni confiscati alle mafie. La maggior parte di essi, stando ai dati dell’Anbsc (Associazione nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni nazionali sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), si trova proprio a Spoleto (12 terreni agricoli) e a Umbertide (21 terreni).
In particolar modo le aree idonee dovrebbero essere non troppo vicine a centri abitati ma comunque urbanizzate ed avere – stando a quanto anticipato dal Tgr dell’Umbria con un servizio di Massimo Solani – una dimensione di 21mila mq. A Spoleto un’area piuttosto rilevante confiscata alla mafia alcuni anni fa (su ordine del tribunale di Agrigento) si trova tra San Giacomo e Fabbreria, vicino all’area industriale “Flaminia” mai costruita. Ad Umbertide, invece, si parlerebbe di un’area verso il confine con Città di Castello, oggetto di un sequestro operato dal Tribunale di Milano. Nei giorni scorsi i vari terreni sono stati al centro di sopralluoghi da parte delle forze dell’ordine, a cui è seguito un tavolo in prefettura, a Perugia. Ora, dunque, la palla passa al ministero dell’Interno, che dovrà decidere dove posizionare il Centro di permanenza e rimpatrio per l’Umbria da realizzare in tempi brevissimi con strutture prefabbricate.
Ma l’ipotesi di un Cpr a Spoleto – che ospita già un carcere di massima sicurezza – sta mettendo in allarme la politica locale. Il primo ad intervenire in merito è il vicepresidente del Consiglio comunale (Obiettivo Comune) Sergio Grifoni. Che annuncia di avere depositato in Comune “una lettera personale per il Sindaco Sisti, contenente l’invito affinché, nella sua autorevole qualità di primo cittadino, prenda immediati contatti, qualora non lo avesse già fatto, con la Prefettura di Perugia delegata dal Ministero degli Interni ad individuare un sito regionale idoneo per l’accoglienza degli emigrati, il cosiddetto CPR“.
“Il preventivo intervento del Sindaco – sostiene il consigliere di minoranza – deve servire a mio avviso per accertare meglio, insieme al Prefetto, l’opportunità o meno di attivare nel nostro Comune simile insediamento, per una serie di motivazioni, sociali ed economiche. Il nostro territorio, di particolare vocazione turistica, a differenza di altri regionali, sta vivendo una crisi economica eccezionale che necessita di interventi promozionali mirati a sostegno, al fine di incoraggiare opportunità di sviluppo. Ogni iniziativa che, per vari aspetti, può risultare frenante di tale necessità evolutiva, dovrà essere ponderata e accuratamente vagliata. Affermo questo con tutto lo spirito di umanità e cristiana solidarietà che sento di provare ma, nel contempo, con il senso del dovere istituzionale che mi porta a sostenere le scelte più vantaggiose per la mia comunità. Se poi, dal confronto con la Prefettura, l’opzione Spoleto oggettivamente risulta essere la migliore, sotto ogni punto di vista, non potrò che prenderne atto. Ecco perché, esperienza insegna, occorre esperite tutte le azioni preventive richieste e necessarie, senza aspettare il fatto compiuto per poi aizzare la protesta”.
(foto di repertorio)