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CENTRO PARI OPPORTUNITA': PRONTO IL PROGETTO DI LEGGE IN REGIONE

“Eliminare le discriminazioni tra i sessi e promuovere le politiche di genere. Garantire l'attuazione del principio delle pari opportunità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego”. Sono questi i passaggi principali del progetto di legge, preadottato oggi dalla Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari, relativo all'istituzione del Centro per le pari opportunità e l'attuazione delle politiche di genere. Un'iniziativa legislativa che dovrà ancor più qualificare e caratterizzare le funzioni del Centro. Sono state fissate anche le date degli incontri partecipativi. Venerdì 15 febbraio audizione delle organizzazioni sindacali, delle associazioni regionali di categoria, dei Comuni, Province, rappresentanze dei partiti politici, delle associazioni e movimenti femminili e dei referenti istituzionali. Venerdì 22 febbraio, la Commissione, incontrerà una delegazione del Centro per le pari opportunità.Il Centro per le pari opportunità, istituito dalla Regione nel 1987, ha il compito di garantire il superamento di ogni forma di discriminazione esistente nei confronti delle donne, favorendo l'incremento della partecipazione di esse alla vita politica, economica, sociale, culturale e civile. Si tratta di un organismo regionale di parità che concorre con il Consiglio, la Giunta e il suo presidente, alla eliminazione delle discriminazioni tra i sessi e alla promozione delle politiche di genere. La Regione, anche in virtù degli indirizzi enunciati dal Parlamento europeo e dal Consiglio, con il concorso del Centro, garantisce l'attuazione del principio delle pari opportunità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego. Favorisce, quindi, l'equilibrio tra attività professionale e vita privata e familiare per donne e uomini; favorisce l'accesso delle donne ai posti di lavoro e l'incremento delle opportunità di istruzione, avanzamento professionale e carriera; promuove e sostiene iniziative di sensibilizzazione, trasferimento e scambio di buone pratiche; favorisce l'inserimento femminile nella vita sociale; promuove la presenza delle donne nei luoghi decisionali, sia in ambito pubblico che privato; sostiene l'integrazione delle pari opportunità a tutti i livelli di istruzione e formazione; promuove iniziative volte a conseguire gli obiettivi di Lisbona in tema di occupazione femminile; sostiene l'imprenditorialità femminile; mette in campo un programma di azioni volto a prevenire e combattere la violenza di genere; promuove iniziative che favoriscano l'integrazione delle donne migranti. Il Centro, che si avvale dei mezzi e del personale messi a disposizione dalla Regione, potrà ricorrere alla collaborazione di istituti universitari e centri di ricerca pubblici e privati.Il Centro vigilerà sull'applicazione delle leggi di parità esistenti presentando a Consiglio e Giunta proposte per l'adeguamento della legislazione regionale e potrà svolgere servizi di informazione, consulenza e assistenza. Annualmente, il Centro, dovrà inviare al presidente della Giunta, del Consiglio e alle componenti dell'Assemblea regionale una relazione sulla condizione della donna e sullo stato di attuazione degli obiettivi di parità e pari opportunità. Presso la presidenza della Giunta regionale viene istituito l'albo regionale delle associazioni e dei movimenti femminili al quale possono iscriversi, presentando il proprio atto costitutivo, tutti i soggetti collettivi il cui statuto o atto costitutivo preveda le finalità contenute nella legge in questione.