Franco Zaffini, capogruppo Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, interroga la Giunta sulla procedura di autorizzazione rilasciata ad un centro medico umbro che, secondo Zaffini, starebbe effettuando esami diagnostici che vanno oltre quanto compreso nella procedura autorizzativa.
“In Regione sembra che nessuno si sia accorto che un ambulatorio privato a cui è stata rilasciata autorizzazione per eseguire esami di risonanza magnetica articolare con macchinario a tale scopo appropriato, ne ha, invece, installato installato uno tale da consentire esami diagnostici, tale da consentire esami diagnostici anche sulla colonna vertebrale, in evidente violazione di quanto consentito dalla procedura autorizzativa”. Lo afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini, illustrando un’interrogazione che ha per oggetto le anomalie sull’erogazione delle prestazioni sanitarie e sulla ‘procedura di autorizzazione’ di un centro medico umbro.
“Nel 2011 – spiega Zaffini – la Regione ha riconosciuto al Centro Medico autorizzazione per la realizzazione di una struttura da destinare a poliambulatorio con l’installazione di una risonanza magnetica da 0,2 tesla, mentre il centro, oggi, utilizza un macchinario più potente ed effettua esami che vanno ben oltre quelli autorizzati, così come facilmente riscontrabile, peraltro, dalla carta dei servizi pubblicata sul sito web della struttura”.
Secondo Zaffini, inoltre, “le anomalie che riguardano l’attività del centro non si esauriscono solo con l’utilizzo di apparecchiature diagnostiche non autorizzate, ma riguardano anche la successiva autorizzazione per l’apertura del punto prelievi. Nel 2012 – riferisce il capogruppo Fd’I – lo stesso centro ha ottenuto il permesso di eseguire prelievi, attività per cui l’anno precedente era stato espresso il diniego perché, come argomentato nella determinazione dirigenziale, ‘risultava già ampiamente soddisfatta e garantita”. Cosa è cambiato, a distanza di un anno, tanto da autorizzare l’apertura del punto prelievi? Quali strutture hanno cessato la propria attività tanto da rendere indispensabili le prestazioni del centro medico per servizi che un anno prima risultavano ampiamente soddisfatti e garantiti dalla sanità pubblica?”
“Alla luce di tutti questi rilievi – conclude – chiediamo alla Giunta se non intenda rivedere l’intera procedura di autorizzazione rilasciata al centro medico e procedere con verifiche puntuali, anche e soprattutto in considerazione della grave violazione circa la difformità dei macchinari utilizzati rispetto alla prescrizione regionale”.
Per completezza di informazione, l’interrogazione dell’allora consigliere Zaffini ha trovato il 2 luglio 2013, questa risposta dal Consiglio regionale:
“Con la Determinazione Dirigenziale[…] è stato concesso l’assenso regionale al Centro Medico […] per lo svolgimento delle attività fisioterapichee riabilitative e per la realizzazione di un punto prelievi. Tale provvedimento trova fondamento giuridico nell’art. 2, comma 9 del R.R. n. 2/2000 che prevede la possibilità di riesame dei dinieghi rilasciati. Pertanto le nuove autorizzazioni sono state concesse in quanto espressamente il Centro medico[…] ha specificato che “… intende erogare dette prestazioni in regime esclusivamente privato impegnandosi a non richiedere per tali attività forme di convenzionamento con l’Azienda USL…” . Tale elemento ha consentito all’Azienda USL di esprimere parere favorevole all’autorizzazione, pur ribadendo che nel territorio le prestazioni in oggetto sono garantite dalle strutture esistenti”.
Per ciò che concerne l’attività diagnostica con Risonanza Magnetica, anch’essa regolarmente autorizzata con Determinazione Dirigenziale n. 9740 del 04.12.12, si fa presente che è stato attivato il competente organo di vigilanza dell’Azienda U~L Umbria n. 1 per verificare il corretto utilizzo della macchina.
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