Aveva aperto un nuovo centro massaggi in un locale che ospitava un centro estetico, continuando ad utilizzare l’insegna e ad usufruire in sostanza della “pubblicità” della precedente attività commerciale, che veniva ancora pubblicizzata sui social network nonostante non fosse più attiva. L’attività della donna – una straniera di origini asiatiche, classe 1976 – è stata scoperta dagli agenti del commissariato di polizia di Città di Castello, nell’ambito dei controlli in corso su esercizi commerciali e strutture ricettive.
In particolare le verifiche dei poliziotti si sono concentrate presso la sede di un esercizio commerciale situato a Città di Castello, dedito al massaggio olistico. Gli agenti hanno accertato che la titolare dell’attività commerciale, nonché unica operatrice del centro, appunto una asiatica 47enne, stava utilizzando per tale attività non regolamentata dei locali già precedentemente sede di un centro estetico oggi non più in attività ma ancora pubblicizzato sui social network.
Dal sopralluogo effettuato gli agenti del commissariato tifernate hanno potuto appurare che la donna non aveva provveduto a modificare l’insegna relativa al precedente centro estetico, così come non aveva provveduto ad apportare le modifiche relative ai riferimenti dell’effettivo servizio di massaggio olistico in essere. Gli accertamenti condotti hanno permesso di appurare che la donna, esercitava un’attività commerciale diversamente regolamentata da quella espressa nelle insegne del negozio, ipotizzando così la violazione del Decreto Legislativo 206 del 2005 – Codice del Consumo, relativo alle azioni ingannevoli negli esercizi commerciali, per aver indotto in errore il consumatore circa la portata degli impegni del professionista e i motivi della patica commerciale.
Durante l’approfondimento del controllo la donna ha raccontato agli agenti del Commissariato di vivere all’interno della suddetta struttura, utilizzando i lettini dedicati alle prestazioni d’opera per dormire e riposare. Nella circostanza gli agenti hanno potuto appurare che il locatore dell’immobile, individuato come un cittadino italiano, non aveva ottemperato alla comunicazione prevista dall’art. 7 del Decreto Legislativo 286 del 1998, relativa alla comunicazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza della cessione dell’immobile ad un cittadino straniero.
Terminati tutti gli accertamenti gli agenti del Commissariato di Polizia di Città di Castello hanno provveduto a contestare al locatario dell’immobile il succitato art. 7 del Decreto Legislativo 286 del ’98 che prevede una sanzione amministrativa sino a 1100 euro.
(foto di repertorio)