La parte alta del centro storico di Spoleto rimane senza medico di base e dopo la protesta clamorosa di Maurizio Hanke – che ieri si è incatenato al suo studio medico di via Brignone – arriva il botta e risposta con il direttore generale dell’Usl Umbria, Massimo De Fino.
Quest’ultimo, infatti, lancia accuse di tipo economico al medico spoletino andato ufficialmente in pensione il 15 settembre chiedendo però una proroga, mentre Hanke contro-replica annunciando la sua disponibilità a svolgere l’attività gratuitamente.
Ad intervenire dopo la protesta di Maurizio Hanke – a difesa della realtà del centro storico di Spoleto, spopolato e abitato da anziani che magari hanno difficoltà anche a raggiungere la parte bassa dell’acropoli – è appunto De Fino.
Nella sua nota, il direttore generale dell’Usl 2, evidenzia che “il dott. Hanke, in pensione dal 15 settembre scorso, era un componente della Medicina di Gruppo, ossia di uno studio associato formato da 6 professionisti con ambulatorio principale in via Marconi 238. L’ambulatorio medico sito nel ‘centro storico’ in via Brignone 3, oggetto di polemica, è soltanto un ambulatorio secondario del dott. Hanke. Risulta inoltre che tra gli stessi assistiti soltanto una piccola parte risieda nel ‘centro storico’. L’appartenenza del dott. Hanke alla Medicina di Gruppo con studio principale in via Marconi 238 ha comportato l’erogazione delle indennità contrattualmente previste (incremento quota capitaria pari a 7 euro/anno per assistito oltre all’indennità del collaboratore di studio pari a 3,5 euro/annui per assistito)”.
“Attualmente – prosegue De Fino – gli altri cinque colleghi della Medicina di Gruppo (in viale Marconi, appunto ndr) possono complessivamente assorbire circa 1500 pazienti, una quota ben superiore ai circa mille assistiti del dott. Hanke. Il passaggio è agevole e immediato in quanto le informazioni cliniche di tutti i pazienti dei medici componenti il Gruppo sono istituzionalmente condivise per garantire la continuità assistenziale e la presa in carico di tutti gli assistiti all’interno della Medicina di Gruppo indipendentemente dalla presenza del singolo professionista”.
Quindi la questione tecnica della possibilità per i medici di base over 70 di rimanere in servizio. “La delibera regionale 935 del 13 settembre 2022 – sottolinea De Fino – prevede due requisiti essenziali per mantenere l’incarico convenzionale con le Asl anche oltre il 70esimo anno di età: che l’attività venga erogata in una zona svantaggiata e disagiata dal punto di vista orogeografico intesa come comune e non parte di esso. Non risulta che il comune di Spoleto sia qualificato come tale. Nel caso di specie, in una distanza compresa tra 850 metri e 2.5 chilometri, sono attivi ben quattro ambulatori, di cui tre di Medicina di Gruppo, in corso Garibaldi 26, via Flaminia 43, via Cerquiglia 84 e via Marconi 238. Il secondo requisito da soddisfare è la carenza di assistenza dovuta a mancanza di medici in grado di acquisire le scelte disponibili a seguito della cessazione. Anche questo aspetto, come spiegato in precedenza, non consente di fatto la prosecuzione del rapporto di lavoro con il dott. Hanke. L’azienda sanitaria non può ad oggi che sollecitare (e non imporre) gli altri medici dell’area interessata – e così ha fatto – ad aprire uno studio secondario nel ‘centro storico’ di Spoleto”.
Non si fa comunque attendere la replica di Maurizio Hanke. “Non mi interessa polemizzare – dice – con i dirigenti della nostra Asl. Non voglio fare di questo caso un modo per creare zizzania o per fare confusione su un settore come quello della salute che non ha bisogno di polemiche”. E aggiunge: “Sono pronto a offrire gratuitamente i miei servizi di medico di base alla popolazione del centro storico di Spoleto fino a che non arriverà un giovane medico che possa farsi carico di questa situazione”.
Il timore è che se l’ambulatorio di via Brignone chiudesse ora, non sarebbe più possibile riaprirlo a distanza di tempo e si genererebbero gravi disagi per i residenti, specie quelli anziani e più deboli.
Hanke inoltre annuncia che si rivolgerà alla Regione “perché provveda a migliorare la norma che è stata recentemente varata per rendere meno macchinosa la proroga dei medici che intendono volontariamente proseguire la loro attività oltre il pensionamento nelle zone disagiate”. Ma precisa anche alcune inesattezze dette dal direttore generale Usl 2 De Fino. La prima: l’ambulatorio medico sito nel centro storico in via Brignone non è un ambulatorio secondario, ma, dice Hanke “l’ambulatorio della mia zona principale che mi fu assegnata ai tempo del mio convenzionamento con la Asl dell’epoca”. La sua adesione alla medicina di gruppo di Via Marconi, ricorda, è stata successiva quando la sede di via Brignone si è svuotata di medici per il loro progressivo pensionamento.
Inoltre, i medici della medicina di gruppo di Via Marconi sono stati ripetutamente interessati alla ipotesi di una sostituzione nell’ambulatorio medico del centro storico, ma hanno tutti rifiutato tale possibilità e questo, sottolinea Hanke, “il dottor De Fino lo sa bene perché l’ho costantemente informato sulla evoluzione dei fatti fin dall’aprile scorso”. Infine sul carattere svantaggiato e disagiato del centro storico di Spoleto, “solo una persona che dimostra di non conoscere questa città può affermare che non abbia queste caratteristiche dal punto di vista oro-geografico”. “E’ falso affermare – conclude Maurizio Hanke – che la delibera regionale parli di Comuni e non di parti di essi quando esplicitamente dice di voler garantire l’assistenza primaria per tutto il territorio regionale, in particolare nelle zone che presentano caratteristiche oro-geografiche dove risulta una minor accettazione da parte dei medici del rapporto convenzionale: nelle zone significa anche parti dei Comuni”.