Terremoto

Centro Boeri, si può usare ma solo per nuove scosse | Attesa per ricorso in Cassazione

Il Centro Boeri rimane sotto sequestro ma può essere utilizzato per accogliere la popolazione in caso di nuove scosse di terremoto. Lo ha deciso la Procura di Spoleto dopo che il sisma è tornato a farsi sentire all’alba di martedì con epicentro a Muccia, nelle Marche.

Ad avanzare la richiesta alla Procura spoletina di poter rendere accessibile la struttura in caso di nuove scosse sono stati gli avvocati che tutelano il Comune di Norcia nella vicenda del sequestro del Centro Boeri, Luisa Di Curzio e Massimo Marcucci, nella giornata odierna, ricevendo un paio d’ore dopo il nulla osta del sostituto procuratore Mattei. L’ente locale ha richiesto la facoltà d’uso dell’immobile – viene spiegato dall’amministrazione comunale – nel caso in cui si renda necessario accogliere i cittadini in una struttura sicura, vista la sequenza di eventi sismici che si è susseguita nella notte.

“Accolgo con soddisfazione e gratitudine – è il commento del sindaco Nicola Alemannoquesto provvedimento che ci consente di poter disporre comunque del centro polivalente, e dare un riparo sicuro ai nostri concittadini in caso di nuovi eventi sismici. Per il resto siamo in attesa che la Cassazione si pronunci in merito al ricorso che abbiamo presentato sul dissequestro della struttura”.

Proprio le finalità non emergenziali del Centro Boeri sono il nodo del contendere tra gli inquirenti e le istituzioni pubbliche (non solo Comune di Norcia, ma anche commissario straordinario per il terremoto e Dipartimento nazionale di protezione civile). Secondo la tesi della Procura spoletina, che ha portato poi il gip ad emettere l’ordinanza di sequestro, la struttura progettata dall’archistar Stefano Boeri (anche lui raggiunto da avviso di garanzia insieme al sindaco Alemanno per violazioni al testo unico sull’edilizia) sarebbe stata autorizzata con le procedure previste dalla normativa post terremoto senza però averne i requisiti. Ad avallare le ipotesi accusatorie anche alcuni atti del Comune in cui si parlava di “struttura permanente ad uso sociale.

L’amministrazione comunale, però, mira a dimostrare l’opposto, considerando che il centro polivalente ha ospitato, sin da subito dopo la sua inaugurazione, incontri istituzionali ma soprattutto le sedute del consiglio comunale. E che, quindi, per le sue finalità, rientra nelle strutture che possono seguire le procedure straordinarie.

Per questo gli avvocati Di Curzio e Marcucci hanno cambiato strategia difensiva rispetto a quanto avvenuto per “Casa Ancarano“, anch’essa sequestrata per analoghi motivi mentre era in costruzione (il 15 maggio si aprirà il processo, a carico del sindaco Alemanno, del presidente della pro loco di Ancarano Venanzo Santucci e del direttore dei lavori Riccardo Tacconi). Invece di ricorrere al Riesame per chiedere il dissequestro del Centro Boeri – rischiando un esito negativo ed un allungamento dei tempi – hanno presentato ricorso in Cassazioneper saltum“, ai sensi dell’articolo 325 del codice di procedura penale.

I legali hanno prodotto oltre 40 documenti relativi a tutte le attività di tipo istituzionale che si sono svolte all’interno della struttura a cui sono stati apposti i sigilli ma mira anche a fare chiarezza in merito al carattere della temporaneità dell’opera. Che, secondo la difesa comunale, in situazioni emergenziali come queste, non può essere legata alla precarietà dell’opera così come definito dal testo unico sull’edilizia.