Cercare il modo di sanare dal punto di vista amministrativo il centro Boeri o addirittura delocalizzarlo. E’ su questo che dovranno lavorare da qui a due mesi le difese del sindaco di Norcia Nicola Alemanno. La novità è emersa mercoledì mattina durante l’udienza preliminare davanti al Tribunale di Spoleto a carico del primo cittadino e dell’architetto Stefano Boeri, accusati di reati di tipo ambientale e paesaggistico e deturpamento di bellezze naturali ed il primo, anche di falso.
Dopo la conferma del sequestro da parte del giudice Federica Fortunati (su cui inizialmente è stata presentata una istanza di incompatibilità, poi ritirata) avvenuta la scorsa settimana, le difese (a rappresentare Alemanno sono gli avvocati Massimo Marcucci e Luisa Di Curzio, per Boeri l’avvocato Francesco Arata) hanno appunto chiesto un rinvio per valutare – insieme agli enti preposti – la possibilità di una regolarizzazione del procedimento amministrativo e quindi di ‘sanatoria’ del Centro Boeri.
Rinvio concesso dal gup Fortunati, con la disposizione di depositare, entro 60 giorni, una relazione – da parte della difesa del sindaco di Norcia – sulla fattibilità di regolarizzazione della struttura. Si tornerà quindi in aula il 20 marzo 2019.
Gli avvocati sin da subito, quindi, si metteranno al lavoro cercando di vagliare varie ipotesi per ‘sanare’ la situazione del Centro Boeri. Essendo la struttura polivalente situata in una zona sottoposta a vari vincoli (archeologici e naturalistici) ed essendo sito di interesse comunitario (Sic), dovrà quindi aprirsi un dialogo con Soprintendenza, Parco nazionale dei Monti Sibillini e Regione Umbria. Solo al termine di tali incontri si capiranno le ipotesi realmente percorribili. Sin da ora, però, quella più plausibile sembrerebbe essere addirittura lo spostamento del Centro in un altro terreno. Una ipotesi che tra l’altro era stata suggerita nei giorni scorsi dal comitato civico Rinascita Norcia.