Tutti daccordo sull'esigenza di una legge che possa salvaguardare e rivitalizzare i centri storici, sia dal punto di vista della vitalità, quanto della loro funzione di catalizzatori di attenzione per il turismo regionale. E' quanto emerso, stamattina, in un incontro partecipativo promosso dalla II Commissione sulle proposte di legge della Giunta e del gruppo consiliare di Alleanza nazionale. Alla presenza di molti rappresentanti istituzionali, di associazioni di categoria e di soggetti interessati, gli interventi, che si sono succeduti, hanno evidenziato alcune critiche sul testo dell'Esecutivo. Troppe volte ha sottolineato in apertura dell'incontro il presidente della II Commissione Franco Tomassoni i centri storici sono stati dimenticati o rimasti isolati nel loro splendore ambientale e paesaggistico. Sono palesi le difficoltà di vita all'interno di essi e, in questo modo, rischiano di diventare luoghi in cui la vita della comunità si spegne per la presenza di oggettive difficoltà.Per Urbano Barelli (Italia Nostra) l'Umbria tra le prime regioni dItalia ad aver sentito la necessità di una legge specifica in questo settore. Per la salvaguardia dei centri storici ha detto vanno previsti interventi non invasivi. Se consideriamo ha aggiunto i centri storici come luoghi culturali complessi e identitari della regione, diventa la tutela il termine più appropriato per ogni intervento previsto. L'Umbria ha fatto sapere la Regione italiana con il più alto numero di leggi (14) e articoli (263) e ci crea problemi di accesso nel settore dell'urbanistica che continua ad avere norme caotiche. Cè già una legge statale che unisce tre disegni di legge in proposito, composta di soli tre articoli di cui relatore alla Camera il deputato Gianpiero Bocci.Particolari critiche sono arrivate sul punto, previsto dalla legge in discussione, riguardante il concetto di premialità, cioè premiare chi investe nei centri storici dandogli la possibilità di effettuare recuperi edilizi al di fuori del centro storico stesso usufruendo di una maggiore cubatura inerente l'intervento in questione. L'indirizzo è stato quello di un forte approfondimento della situazione perchè questo può facilmente portare ad una possibile speculazione.Federico Fiorucci (Confcommercio) ha fatto sapere che da dieci anni ci stiamo muovendo per il rilancio dei centri storici attraverso una legge specifica. Abbiamo presentato precise indicazioni tecniche sia a livello urbanistico che commerciale. E' fondamentale avere una visione integrata dei centri storici. All'interno di essi indispensabile che vi siano, oltre ai residenti, anche scuole e attività varie. E necessario agire sulla funzione e non solo sul mattone. Serve una cabina di regia nella quale possano essere presenti soltanto chi ha voce in capitolo, cioè chi ha interessi consistenti. Valorizzare le funzioni fondamentale. Le risorse e le agevolazioni sulla parte urbanistica devono essere legate al quadro strategico. Importante ha detto creare uno strumento (Patto) che diventi un patto negoziale tra i soggetti interessati e impegnati. Necessario un monitoraggio, fatto da un soggetto super partes, che possa verificare il buon fine dei contributi regionali. Tra gli intervenuti anche Francesco Vignarelli ( Coop guide in Umbria) per il quale sono i centri storici i luoghi di maggiore attrazione per i turisti. Uno dei problemi con cui giornalmente facciamo i conti riguarda la mancanza di servizi igienici. La valorizzazione dei centri storici ha detto non può essere portata avanti con la politica dell'autosostentamento, essi hanno bisogno di interventi esterni. Angelo Zaroli (Ancestor Confesercenti) ha ringraziato la Giunta per aver recepito alcune nostre osservazioni. Bisogna agire con interventi innovativi e con progetti integrati. Per quanto riguarda i centri commerciali naturali aggiunto necessaria una regolamentazione più dettagliata. Il progetto ha spiegato deve partire dal basso per raggiungere l'obiettivo. Servono forme che eliminino l'individualismo.Particolarmente preoccupato, si detto Francesco Coppola (Mbac -Ministero Beni ambientali) per l'illogicità e l'incostituzionalità della legge in materia urbanistica e di tutela.Giovanni Ciani (Cisl Umbria) ha detto che non basta la concertazione tra Regione e Comuni per stabilire gli orari e i giorni di apertura. Su quel tavolo ha sottolineato devono starci anche le organizzazioni sindacali. Sulla premialità ha aggiunto facciamo molta attenzione affinchè non si stravolgano nè i centri storici, nè il territorio esterno. L'ultimo intervento stato di Renzo Mastroforte (Collegio dei geometri di Perugia) per il quale, bisogna capire se il concetto principale della legge la tutela e la conservazione oppure la tutela e lo sviluppo perchè non si pu mettere, assolutamente, da parte l'innovazione. E' importante ha detto lavorare ancora sulla semplificazione della legge.A questo punto inizia l'iter del dibattito dell'articolato legge in Commissione. L'approvazione della stessa, da parte del Consiglio regionale, dovrebbe avvenire, secondo quanto previsto dallo stesso presidente Tomassoni, entro fine anno.
CENTRI STORICI : LA II COMMISSIONE INCONTRA LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Lun, 22/10/2007 - 20:21