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Centri estivi, c’è l’ordinanza della Regione. Solo sopra 3 anni, genitori corresponsabili

Via libera ai centri estivi per l’estate 2020. La presidente della Regione Umbria Donatella Tesei ha firmato oggi l’ordinanza che sancisce l’ok ai campus, seguendo le linee guida nazionali. Che però saranno rivolti soltanto a chi ha dai 3 anni in su.

Nonostante le aperture del Governo nelle ultime ore per la possibilità di offrire campus estivi anche per la fascia d’età 0 – 3 anni, infatti, non è stato emanato alcun provvedimento nazionale in tal senso ancora.

Centri estivi possibili dal 15 giugno

Con l’ordinanza numero 30 firmata dalla Tesei, si autorizza dunque il riavvio dal prossimo 15 giugno dei centri estivi per l’infanzia e adolescenti.

 “A decorrere dal 15 giugno 2020 – recita l’art. 1 dell’ordinanza – è autorizzata la realizzazione di progetti di attività ludico ricreative – centri estivi – per bambini di età superiore ai 3 anni ed adolescenti, con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione, utilizzando le potenzialità di accoglienza di spazi per l’infanzia delle scuole, degli oratori o di altri ambienti similari”.

 Nei successivi commi ed articoli l’ordinanza specifica modalità e procedure da adottare per dar vita all’attività dei centri, nel rigoroso rispetto delle prescrizioni contenute nelle Linee guida approvate dal Consiglio dei Ministri per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Come va composto il progetto di attività

All’articolo 2 dell’ordinanza viene spiegato che “il progetto di attività viene elaborato dal soggetto gestore ricomprendendo la relativa assunzione di responsabilità, condivisa con le famiglie, nei confronti dei bambini e degli adolescenti accolti, tenuto conto dell’emergenza sanitaria in atto”.

Gli aspetti presi in considerazione riguardano:

  • l’accessibilità;
  • gli standard per il rapporto fra bambini ed adolescenti accolti e lo spazio disponibile;
  • gli standard per il rapporto numerico fra il personale ed i bambini ed adolescenti, e le strategie generali per il distanziamento fisico;
  • i principi generali d’igiene e pulizia;
  • i criteri di selezione del personale e di formazione degli operatori;
  • gli orientamenti generali per la programmazione delle attività e di stabilità nel tempo della relazione fra gli operatori ed i gruppi di bambini ed adolescenti;
  • l’accesso quotidiano, le modalità di accompagnamento e di ritiro dei bambini ed adolescenti;
  • i triage in accoglienza;
  • il progetto organizzativo del servizio offerto;
  • le attenzioni speciali per l’accoglienza di bambini ed adolescenti con disabilità.

Possibile il coinvolgimento di volontari e minori nei centri estivi

Per quanto riguarda gli operatori, oltre a quanto disposto dalle linee guida nazionali, “in via complementare, è possibile coinvolgere operatori volontari e volontari del servizio civile, opportunamente formati. Sempre in via complementare, ferma restando la presenza minima di personale, ciascun gruppo potrà essere affiancato da un massimo di due adolescenti della fascia 16/17 anni di età e da non considerare ai fini del calcolo del rapporto utenti/personale, per il supporto al gruppo stesso, purché ne venga garantita la supervisione attiva da parte del responsabile del centro estivo“.

La corresponsabilità dei genitori

Tra le questioni burocratiche, è previsto che l’attività dei campus potrà essere iniziata al momento della presentazione della certificazione necessaria. Ma in caso di accertata insussistenza dei requisiti o di controlli che evidenzino il mancato rispetto delle linee guida, l’attività potrà essere sospesa.

Come da protocollo nazionale, poi, i genitori degli utenti dovranno firmare un patto di responsabilità condivisa insieme ai legali rappresentanti dell’impresa / ente gestore dei centri estivi.