CENTRI DI IDENTIFICAZIONE E ESPULSIONE( CIE): IL CONSIGLIERE REGIONALE ZAFFINI ( AN) FAVOREVOLE ALLA REALIZZAZIONE IN UMBRIA - Tuttoggi.info

CENTRI DI IDENTIFICAZIONE E ESPULSIONE( CIE): IL CONSIGLIERE REGIONALE ZAFFINI ( AN) FAVOREVOLE ALLA REALIZZAZIONE IN UMBRIA

Redazione

CENTRI DI IDENTIFICAZIONE E ESPULSIONE( CIE): IL CONSIGLIERE REGIONALE ZAFFINI ( AN) FAVOREVOLE ALLA REALIZZAZIONE IN UMBRIA

Ven, 26/09/2008 - 09:36

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“La logica dei centri per l'identificazione e l'espulsione, tanto avversata in Umbria dell'assessore Stufara, è l'unica soluzione che può favorire un'integrazione fondata sulla legalità, sul rispetto reciproco e sulla civiltà. I nuovi Cie (Centri per l'identificazione e l'espulsione, ex Cpt), contrariamente a quanto pensa la sinistra, servono a separare gli immigrati onesti che contribuiscono alla crescita della nostra regione, dai clandestini che vivono ai margini, in inevitabili condizioni di illegalità, con ruoli di semplici pedine, sfruttate dalla malavita organizzata, da spacciatori o scippatori, o peggio ancora, di boss, gestori dei racket di prostituzione e droga”. Così Franco Zaffini (An-Pdl) saluta il Decreto legge che prevede stanziamenti per la realizzazione di dieci nuovi Cie augurandosi che ne venga realizzato uno anche in Umbria.A suo giudizio, “la mal sopportata convivenza tra italiani e stranieri, in Umbria, è il risultato di una politica di sinistra che, in nome di una finta e deviata solidarietà, non si è mai preoccupata di contrastare la criminalità proveniente dall'immigrazione clandestina. L'opportunità che il Governo offre alle regioni in cui non esistono strutture di questo tipo – sostiene il capogruppo di AN-Pdl – “è un'occasione irrinunciabile per l'Umbria che conta un rapporto tra cittadinanza ed immigrazione tra i più alti d'Italia e risulta essere la regione del centro-nord con il tasso di criminalità, legata alla droga, equivalente al quello delle regioni meridionali”. Pertanto – continua Zaffini – è doveroso da parte della presidente Lorenzetti, di far sì che l'Umbria abbia il suo Cie che regoli il traffico di clandestini sul nostro territorio, consentendo anche enormi risparmi dei costi oggi sostenuti per le traduzioni verso i Cpt di altre regioni. Così come è parimenti doveroso individuare un sito idoneo e una struttura che dovranno essere entrambi funzionali alla gestione ottimale di questo triste, quanto, pericoloso fenomeno, valutando attentamente anche le caratteristiche dei luoghi che li dovranno ospitare e sostenere”.


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