Il Movimento 5 Stelle va all'attacco sulla Centrale Enel “P. Vannucci” alimentata a carbone di Gualdo Cattaneo (Perugia). Lo fa con una interrogazione al Senato sottoscritto da sette cittadini portavoce e che vede come primo firmatario Stefano Lucidi e come co-firmatari le colleghe e i colleghi Blundo, Nugnes, Castaldi, Cotti, Moronese, Molinari. Nell'interrogazione ai Ministri dell'Ambiente e della Sanità si ricorda come “nel Comune di Gualdo Cattaneo (PG) è attiva, dal 1967, la centrale termoelettrica “P.Vannucci” gestita dall’ENEL, alimentata, per due decenni, ad olio combustibile denso, e dal 1990 convertita a carbone- L'impianto in questione non risulta essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale e a valutazione di incidenza”. I sette firmatari del Movimento 5 Stelle chiedono ai ministri competenti “se la centrale “P. Vannucci” di Ponte di Ferro sia a norma dal punto di vista antisismico, ai sensi del Decreto del Ministro dei lavori pubblici 11 marzo 1988, e della normativa concernenti le lavorazioni insalubri e se i Ministri in indirizzo siano informati delle problematiche ambientali e sanitarie relative a questa centrale”.
GLI EFFETTI SULLA SALUTE
I sette rapprensentanti del Movimento 5 Stelle ricordano sul fronte sanitario ” come ampiamente documentato, le centrali a carbone, pur dotate dei più moderni e sofisticati sistemi di abbattimento delle emissioni, immettono nell’ambiente ben 67 tipi di sostanze inquinanti, di cui 55 note per la loro capacità di influire patologicamente con lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso (U.S. EPA. 1998. Study of hazardous air pollutant emissions from electric utility steam generating units – final report to Congress. February. 453/R-98-004). Di queste, 24 sono note per la loro azione carcinogena (National Environmental Trust (NET), et. al. 2000. Pollution Our Future: Chemical Pollution in the U.S. that Affects Child Development and Learning September. www.environet.org) . Vi sono poi i radionuclidi di radon, isotopo dell’uranio in forma gassosa responsabile di livelli di radioattività, nel territorio circostante una centrale a carbone, superori a quelli riscontrabili nei pressi di una centrale nucleare (Energy Trends and Their Implications for U.S. Army Installations – Donald F. Fournier and Eileen T. Westervelt – September 2005).la combustione del carbone emette nell’aria soprattutto particelle fini di diametro compreso tra 0.1 e 0.5 micron, mentre l’efficacia dei filtri a manica si riduce sensibilmente per le polveri di diametro inferiore a 1 micron (Review of the U.S. Department of Energy Office of Fossil. Energy’s Research Plan for Fine particulates. Board on Energy and Environmental System. Commission on Engineering and Technical Systems. National Research Counsil). Oltre l’80 % dell’arsenico è veicolato da polveri di dimensioni comprese tra i 0.10 e i 0.18 micron”
DATI DEL REGISTRO E STUDI BIOMONITORAGGIO: ARIA NON BUONA E INCREMENTO DI MALATTIE NEOPLASTICHE, LINFOMI E LEUCEMIE A GUALDO CATTANEO
“I dati riportati nel registro E-PRTR (European Pollutant Release and Transfer Register) mostrano, relativamente alle annualità censite (dal 2002 al 2005), livelli tutt’altro che trascurabili di emissioni di inquinanti, fra cui metalli pesanti quali mercurio ed arsenico (http://www.eper.sinanet.apat.it/site/it IT/Registro_INES/Ricerca_per_complesso_industriale/RicercaINES.html)”spiega Lucidi.
“Da due studi di biomonitoraggio ambientale, effettuati dalla ditta EcoTech di Perugia su incarico del Comune e con l’alto patrocinio del Ministero dell’Ambiente che ha finanziato il progetto, il livello di inquinamento da metalli pesanti (zinco, vanadio, rame, alluminio, cadmio, arsenico, mercurio, etc.) risulta tale da indurre gli autori del monitoraggio a definire come non buona la qualità ambientale nel Comune di Gualdo Cattaneo” spiegano gli interroganti.
“Negli anni 2006 e 2007 nel Comune di Gualdo Cattaneo si è registrato un notevole aumento dell’incidenza di malattie neoplastiche del sangue e delle vie linfatiche, in particolare linfomi e leucemie” continuano i portavoce al Seanto del Movimento 5 Stelle. “Il primo centro abitato interessato si trova a distanza inferiore ad un chilometro in linea d’aria dalla centrale “P.Vannucci” in questione, e la sommità della ciminiera si trova per circa 70 metri al di sotto del campanile del capoluogo, il quale per primo subisce gli effetti negativi della presenza dell’impianto sia in termini di inquinamento atmosferico che di inquinamento acustico. Proprio per quanto attiene a quest’ultimo punto numerose segnalazioni sono giunte da parte di cittadini residenti nel Capoluogo e in frazione Ponte di Ferro, i quali denunciano in particolar modo il rumore di dell’impianto” continuano Lucidi, Blundo, Nugnes, Castaldi, Cotti, Moronese e Molinari.”I carbonilli della centrale di Ponte di Ferro sono, a tutt’oggi, totalmente privi di coperture, esposti ai venti e agli agenti atmosferici. Sono giunte numerose segnalazioni di cittadini residenti in località Ponte di Ferro e nelle zone limitrofe con cui si lamentava la frequente presenza di polvere nerastra sedimentata sulle autovetture parcheggiate all’aperto durante la notte, sui fili degli stendini per biancheria, sui balconi e perfino sulle verdure e gli ortaggi coltivati nei cortili delle proprie abitazioni” si spiega nell'interrogazione.
LE DOMANDE AI MINISTRI COMPETENTI DA PARTE DEI SENATORI M5S
Da qui le altre richieste di “promuovere una campagna di informazione presso la cittadinanza, concernente la destinazione d’uso dei fanghi di risulta, con particolare riferimento ai registri relativi allo smaltimento delle ceneri e dei fanghi di risulta dal 1990 ad oggi e alla comunicazione del 23 marzo 1997 di cui in premessa”. “diffondere i dati relativi al trattamento delle acque di raffreddamento, in particolare sulla quantità di acqua utilizzata settimanalmente, sulla temperatura media al momento del prelievo e al momento dell’immissione nel torrente Puglia, sulla analisi chimico-fisica al momento del prelievo e al momento dell’immissione nel torrente Puglia, nonchè sulla verifica del rispetto della legge 152/1999 sulla tutela delle risorse idriche”. Trasparenza viene inoltre richiesta riguardo “informare la cittadinanza di quanto previsto dai decreti di autorizzazione per le emissioni ai sensi del D.P.R. n. 203 del 1988 e dal fascicolo relativo alla autorizzazione integrata ambientale” e per “verificare se il gestore dell’impianto abbia provveduto ad integrare il monitoraggio degli inquinanti alla luce dell’aggiunta del co-combustibile e se i valori dichiarati all’APAT siano comprensivi di detti elementi aggiuntivi e se i lavoratori dell’impianto effettuino lo screening periodico degli inquinanti ai sensi del D.Lgs. 626/1992, in particolar modo per l’arsenicosi cronica”. Viene inoltre richiesto “quali siano gli effetti dell'analisi dell’inquinamento acustico e del relativo impatto sulla popolazione residente nel capoluogo e nelle zone attigue all’impianto”.